Asp, parla il direttore Gotti: “Valutiamo l’inserimento di più prodotti del territorio nei nostri menu”

Cibi e prodotti a chilometro zero nelle mense comunali e nei pasti preparati dall’Asp Città di Siena: si può. Asp prepara quotidianamente tra i 3 mila e i 3.200 pasti al giorno, il 95% di questi è per le scuole del territorio comunale senese, quindi nidi, materne, elementari. I cibi vengono preparati nella cucina centralizzata di viale Toselli (nella foto: i dipendenti Asp che lavorano nella mensa centralizzata, ndr). I circa 600 pasti di rsa e case di riposo presenti a Siena vengono invece preparati nella apposita cucina presente al Campansi.

Si innesca spesso un dibattito su quali siano o quali debbano essere i prodotti presenti nei menu di Asp. E da più parti c’è sempre chi sottolinea la qualità e anche la rilevanza che avrebbe l’inserimento in questi menu di prodotti del territorio e a chilometro zero. “Ma già oggi – spiega Gianmarco Gotti, nuovo direttore dell’Asp città di Siena – ci sono nei nostri menu prodotti a chilometro zero. Penso alla carne chianina, a formaggi come il pecorino e come la caciotta di mucca, a cereali come farro e orzo, a legumi come ceci e piselli secchi e persino al pesce, dato che abbiamo il cefalo dei pescatori di Orbetello, presidio Slow Food. Posso dire che da questo punto di vista siamo virtuosi, abbiamo già anche vari prodotti biologici”.

Quando si parla di prodotti che devono essere inseriti in menu per oltre 3 mila pasti al giorno ci sono due fattori che diventano estremamente rilevanti: il costo dei prodotti e la quantità degli stessi. Anche in un’ottica di maggiore apertura a prodotti del territorio questi due fattori vanno sempre tenuti in forte considerazione. Afferma al riguardo Gotti: “La nostra intenzione è quella di inserire più prodotti a chilometro zero nei menu. Non voglio dire che sia un discorso di qualità perché questa deve essere massima sia che si parli di prodotti a chilometro zero che di beni della grande produzione. Abbiamo in essere una collaborazione della Cia, con cui portiamo avanti tale discorso, e speriamo di incrementare la collaborazione anche con Coldiretti e con l’Unione provinciale agricoltori. Se andremo a inserire altri prodotti della filiera corta nei nostri menu faremo quindi anche valutazioni sia sui costi che sulla quantità che potremmo avere a disposizione”. Gotti aggiunge che “ci sarebbero minori spese di trasporto e si dovrebbe fare una considerazione relativa invece ai costi dei prodotti”.

Asp, poi, si trova di fronte anche ad un’altra scelta e un altro possibile nuovo capitolo: quello di poter andare a preparare i pasti per le mense universitarie. Verrà valutata la fattibilità del progetto. Dice Gotti: “Il 23 marzo ci sarà un incontro a questo proposito, dobbiamo capire cosa sarebbe possibile fare e cosa potrebbe esserci richiesto”.