Whirlpool, oggi ancora mobilitazione a Siena e uno sciopero anche a Varese

La situazione alla Whirlpool rimane tesissima. La visita a Siena dell’amministratore delegato di Whirlpool Italia Luigi La Morgia ha scatenato tutta una serie di reazioni e di risposte da parte delle organizzazioni sindacali.

Oggi intanto scioperano i dipendenti del sito produttivo Whirlpool a Varese. A Siena invece i dipendenti stanno effettuando un’ora di sciopero alla fine di ogni turno.

La multinazionale statunitense ha fatto sapere di voler chiudere alla fine di ottobre lo stabilimento di Napoli, dove sono occupate 420 persone. C’è quindi il timore anche per gli altri siti produttivi italiani della Whirlpool. In quello senese in viale Toselli lavorano attualmente 355 persone.

“La vertenza Whirlpool è grave e molto complessa – afferma il segretario generale di Fim Cisl Siena Luciano Landini –. Questa mobilitazione è necessaria e interessa le sedi territoriali dell’azienda di tutta Italia dove si stanno effettuando assemblee e scioperi mentre si sta programmando una grande manifestazione nazionale alla quale aderiranno tutte le sedi Whirpool d’Italia. Prendo atto – dichiara Luciano Landini – delle dichiarazioni con cui Luigi La Morgia tende a tranquillizzare i lavoratori e le istituzioni senesi riguardo al futuro dello stabilimento Whirlpool di Siena. Saranno i fatti che dovranno nel tempo confermare gli impegni assunti dall’amministratore delegato. Purtroppo nel sito di Siena ad oggi non si sta realizzando l’incremento dei volumi previsti nel piano industriale riferito al triennio 2019-2021 firmato in sede ministeriale nel mese di ottobre 2018. I dipendenti continuano a lavorare ormai da anni circa al 40% dell’orario di lavoro, utilizzando in maniera massiccia gli ammortizzatori sociali e arrivando alla fine mese con stipendi ridottissimi che stanno creando sempre più difficolta ai lavoratori e alle loro famiglie”.

“Il prossimo 6 aprile, secondo le normative attuali, gli ammortizzatori sociali termineranno sia per lo stabilimento di Siena che per altri stabilimenti Whirlpool dislocati sul territorio nazionale – scrive ancora Luciano Landini –. Spetterà al governo decretare una nuova forma di ammortizzatori sociali straordinari per garantire anche sul nostro stabilimento il livello occupazionale. Con gli attuali volumi produttivi e senza il sostegno di un nuovo piano di ammortizzatori sociali sarebbe una catastrofe. A questo si aggiunge la gravissima situazione dello stabilimento di Napoli che l’azienda ha confermato di voler chiudere dal prossimo 31 ottobre. Se questo avvenisse 420 lavoratori perderebbero il proprio posto”.

Intanto scrivono a Siena News alcuni lavoratori Whirlpool del sito produttivo di Napoli, che esprimono tutta la loro rabbia e la loro frustrazione per la difficile situazione che stanno vivendo.

Sulla vicenda interviene anche Massimo Roncucci, segretario comunale del Pd di Siena: “Leggo dalla stampa e dalle dichiarazioni del sindaco che l’amministratore delegato della Whirlpool La Murgia avrebbe preso impegni seri sullo stabilimento di Siena confermando il piano industriale. La domanda che sorge spontanea è quanto possiamo stare tranquilli visti tutti gli impegni assunti con il piano industriale e i vecchi accordi che sono stati puntualmente disattesi e inattuati. Pertanto, come Pd, ci sentiamo molto vicini alle preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati e ci impegniamo, attraverso i nostri rappresentanti, a sensibilizzare e sollecitare tutte le istituzioni a partire da Comune, Regione, Parlamento e Governo, ognuno per la sua competenza, per mettere in atto tutte le iniziative necessarie per dare certezza e prospettiva al polo produttivo di Siena. Il primo atto è quello di chiedere al Governo di rinnovare il provvedimento degli ammortizzatori sociali”.

Prosegue Roncucci: “All’amministratore delegato mandiamo a dire poche parole: passare dalle promesse ai fatti. Siena non si accontenta di vaghe promesse verbali, ma vuole vedere segni tangibili di una inversione di tendenza rispetto a quello fatto nell’ultimo anno e mezzo, dove il piano è stato disatteso. Vogliamo vedere investimenti concreti per rilanciare il prodotto e sperimentare nuove linee, auspichiamo la ripresa di un confronto con i Lavoratori e i sindacati per far tornare lo stabilimento a lavorare a pieno regime. Sabato saremo presenti all’incontro tra il presidente della giunta toscana Rossi e le rappresentanze sindacali”.