Tutte le curiosità del BES 2021: come vogliamo vivere?

Documento di Economia e Finanza

Accendiamo le luci sul comportamento degli indicatori BES attingendo al Rapporto 2021, appena pubblicato.

Nato nel 2010, il progetto Benessere Equo e Sostenibile è diventato in Italia uno strumento di orientamento delle politiche economiche e sociali, almeno negli intenti e sulla carta. Infatti, dal 2016, per un set ridotto di indicatori, è previsto un allegato del Documento di Economia e Finanza nel quale vengono evidenziati analisi sull’andamento recente e valutazione dell’impatto delle politiche proposte, in base al comportamento degli indicatori individuati. In sostanza l’andamento degli indicatori, 153 per l’esattezza, rappresentati in 12 domini di riferimento, dovrebbe orientare le politiche per convergere su una migliore qualità della vita delle persone e sull’ambiente, implementando la misura quantitativa del PIL, con dimensioni qualitative, maggiormente rappresentative delle reali necessità dei cittadini. 

Passiamo in rassegna le evidenze misurate, partendo dalla Salute: il luogo nel quale si vive più a lungo è la Provincia autonoma di Trento, con una speranza di vita alla nascita di 83,7 anni. Su Istruzione e formazione, anche se il numero di diplomati e laureati subisce una battuta d’arresto, per la prima volta in linea alla media europea, gli occupati partecipano ad attività di formazione e apprendimento. Invece, la didattica a distanza per gli studenti fa emergere un peggioramento delle competenze acquisite dai ragazzi, indice della differenza di minore interesse e partecipazione dimostrati a distanza. 

Bolzano registra il tasso di occupazione più alto con un 75,8%. Ancora una volta le differenze territoriali sono enormi: in Sicilia il tasso di occupazione è solo del 44,5% (Lavoro e conciliazione dei tempi di vita). La nota dolente in tutta Italia è il divario esistente tra titolo di studio e lavoro svolto: circa un terzo degli occupati laureati svolge un’occupazione per la quale sarebbe sufficiente un titolo di studio inferiore.

Si stabilizza al 9,4% il tasso di povertà assoluta (su 100 persone), con una punta significativa del 12,1% nel Mezzogiorno (Benessere economico). Tuttavia, a livello soggettivo, aumentano le famiglie italiane che dichiarano un peggioramento della propria situazione economica rispetto all’anno precedente, insieme a quelle che arrivano a fine mese con grande difficoltà.

Flessione sulla soddisfazione delle Relazioni sociali familiari e soprattutto amicali; nel 2021 diminuisce la partecipazione in attività sociali e di volontariato (anche in termini di finanziamenti alle associazioni, per cui si tocca il livello più basso mai raggiunto in passato). Cresce, però, la partecipazione civile e politica.

La migliore partecipazione delle donne e la rappresentanza locale le troviamo in Umbria, 38,1% contro un appena 4,8% in Basilicata. Purtroppo, la fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche è bassa, tanto che sul decennio monitorato il voto medio per i partiti, per il Parlamento e per il sistema giudiziario è ben al di sotto della sufficienza (Politica e Istituzioni).

Ancora una volta Bolzano emerge: le persone che dichiarano di essere molto soddisfatte della vita (da 8 a 10 sono il 63% rispetto alla media nazionale del 46%. In ogni caso il dato nazionale è tornato uguale a quello del 2012. Gli eventi negativi degli ultimi due anni hanno fatto rivalutare la propria vita rispetto a ciò che accade nel contesto, per quello che si ha.

Resta accesa la lampadina sulla necessità di tutelare e valorizzare Paesaggio e Patrimonio culturale, poiché la spesa pubblica italiana è inferiore a quella dei principali Paesi europei, con forti diseguaglianze sulle regioni meno prospere. Anche in questo dominio, c’è una nota veramente dolente ed è l’aumento della superficie forestale distrutta dagli incendi.

È alta la preoccupazione in tema di Ambiente per i cambiamenti climatici da cui derivano eventi negativi, a volte estremi, dal caldo perturbante all’assenza di pioggia o alle precipitazioni catastrofiche, che aumentano il rischio di frane e alluvioni (66,5% la preoccupazione media per persone over 14).

Sul dominio Innovazione, ricerca e creatività, sono proseguite le migrazioni verso l’estero dei giovani laureati italiani, a conferma della nostra bassa capacità di trattenere risorse umane qualificate. Con la pandemia la diffusione dell’ICT ha avuta una certa accelerazione; nel 2020 e 2021 l’uso regolare di internet è cresciuto, anche tra i più anziani, insieme al numero di imprese che vendono via web ai clienti finali. Inoltre, è notevolmente aumentata, la disponibilità per i Comuni delle tecnologie digitali utili allo sviluppo dell’offerta di servizi on line. Anche se il divario digitale da colmare rimane importante.

Sulla Qualità dei servizi, luce accesa sulla situazione dei servizi sanitari, a causa della percentuale di persone che hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie ritenute necessarie, anche con la riduzione dei ricoveri in altra regione. 

Queste sono solo alcune delle evidenze e curiosità che raccontano cosa dovremmo fare per migliorare il benessere economico e soggettivo, a livello Paese.

Provate, se ne avete voglia a costruire il vostro indice ideale di qualità della vita, visitando il sito https://www.oecdbetterlifeindex.org/

Come vogliamo vivere?

Maria Luisa Visione