Turismo e web: “Giochiamo ad armi pari”

Quante civili abitazioni tramutate in alloggi temporanei esistono attualmente a Siena? Quanti letti o divani letto ‘senesi’ vengono promossi su piattaforme web di rilevanza mondiale, accanto a strutture ricettive registrate come tali? Quesiti attuali, a cui non è semplice dare risposte. A farlo ci ha provato il Centro Studi Turistici conducendo un’apposita ricerca per conto di Confesercenti Siena. La ricerca è stata presentata per l’evento “Siena: ricettività senza regole?”  A margine dell’evento parla Marco Masignani, presidente AssoHotel Confesercenti.

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L’indagine condotta dal Centro studi turistici mostra un quadro variegato e non sempre positivo – in termini di regole – risultato dall’analisi di quattro delle maggiori piattaforme web a livello mondiale…
“Sul mercato i diversi concorrenti dovrebbero poter agire ad armi pari. Di fatto risulta che le cose non stanno così: c’è una sostanziale disparità tra le strutture ufficiali, tenute ad adempimenti di varia natura ed al pagamento di tasse sul reddito d’impresa, e soggetti che a vario titolo gestiscono spazi privati proponendoli sostanzialmente come alberghi”.

Strutture ufficiali e non ufficiali: quale il quadro nella provincia di Siena e da cosa è determinato? Crede che si tratti dei furbetti all’italiana oppure, dati i numeri, il fenomeno diventa ormai qualcosa per cui non si può correre ai ripari ma cercare un punto di incontro?
“Intanto un dato di fatto importante che questa ricerca evidenzia è che c’è un’ampia parte di offerta, forse preponderante, che arriva da strutture che sono ricettive di fatto ma non censite come tali. Sicuramente per l’utenza turistica è un bene avere a disposizione un ventaglio ampio di scelte per il proprio soggiorno in terra di Siena. E’ necessario quindi che venga garantito un punto d’incontro per salvaguardare la qualità dei servizi, l’igiene e l’integrità alimentare, e la sicurezza nel suo complesso. In ogni forma di offerta”.

Come possono difendersi le strutture ufficiali in questa giungla dove il terreno di sfida non può essere il prezzo, ovviamente?
“Il prezzo non può essere il fattore determinante in quanto i costi e le spese di una struttura ufficiale non sono paragonabili a quelli di una parallela. Le strutture ufficiali devono puntare alla qualità e trasparenza dei servizi offerti, approcciando la clientela in maniera professionale e costruttiva. In poche parole il cliente va emozionato, e invogliato a ripetere la sua esperienza turistica a Siena, cercando di far sì che questa venga percepita come unica”.

Quali i contenuti del decalogo proposto all’evento, per essere sul mercato ‘ad armi pari’?
“Procedure chiare, equa imposizione fiscale, salvaguardia dei diritti di ospitati e lavoratori sono alcune delle cose che proponiamo. Il decalogo vuol essere uno spunto pratico per iniziare a normare un fenomeno concorrenziale che non possiamo fingere di ignorare, o far conto che non esista. Dobbiamo solo regolamentarlo nell’interesse di tutti creando una situazione di concorrenza reale”.

Un territorio come il nostro dovrebbe valorizzare sempre un turismo di qualità e puntare anche, soprattutto, sulla permanenza. Negli anni il tema è stato forse più campagna elettorale che sostanza. Gli operatori del settore trovano dunque un punto di riferimento solo nell’associazione di categoria e non nelle istituzioni? C’è un’idea comunque per affrontare il problema?
“Non si può parlare di promozione dell’area senese riferendosi alla sola città di Siena. Il territorio provinciale propone ambienti luoghi e situazioni diverse ma complementari dal punto di vista turistico, che non possono prescindere le une dalle altre. E’ quanto mai importante in questo momento una sinergia a livello provinciale tra associazioni, comuni e operatori per creare un’offerta turistica di qualità, che sia però diversificata e includa certe peculiarità come l’enogastronomia, il paesaggio, l’arte. Il tutto nell’ottica di un incremento della permanenza media”.

Il prossimo appuntamento, per un territorio a vocazione turistica come quello della provincia senese, sarà il capodanno. Cosa ne pensa, sulla base di questa intervista, di una città che pensa di invitare turisti – e di farli rimanere – che però non è stata in grado di investire nulla oltre al solito, benché nutrito, calendario di eventi? 
“Se mi permette non sono d’accordo con questa considerazione. Il calendario proposto sotto la cornice “Tutto il Natale di Siena” nel periodo temporale 1 dicembre – 31 gennaio annota 240 appuntamenti, in media quattro al giorno, evidenziando lo sforzo da parte del Comune di Siena, che va apprezzato, per l’intrattenimento di chi sceglierà la nostra città in questo periodo”.
Katiuscia Vaselli