Problema lupo, un documento condiviso per il prefetto. Verso la convocazione della Regione

Un documento condiviso, congiunto e sottoscritto da Coldiretti, Cia, Confagricoltura e dal Comune di Radicofani.
Tanto ha richiesto oggi il prefetto Armando Gradone ai presenti, in occasione della riunione convocata in prefettura per discutere il problema lupo anche dopo i gravi fatti dello scorso ottobre, a Radicofani. In quell’occasione, lo ricordiamo, due lupi furono trovati impiccati e attaccati con dei lacci al palo del cartello di accesso del paese.

foto: Ansa

Il macabro ritrovamento proprio in uno dei borghi più belli della provincia di Siena, vocato alla pastorizia. Sulla vicenda indaga la magistratura che è intervenuta su segnalazione della Polizia provinciale e dei Carabinieri.
Un problema importante che certo non può trovare soluzioni con gesti come questi, “fortemente condannati dagli allevatori” come ha specificato a margine dell’incontro il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli (potete guardare l’intervista, sotto).

Il prefetto Gradone ha incontrato dunque le associazioni di categoria, il sindaco di Radicofani che è arrivato insieme ai gruppi di maggioranza e minoranza interni al Comune. La richiesta del documento congiunto servirà poi al prefetto per convocare a Siena, ufficialmente, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.

“Abbiamo portato all’attenzione del Prefetto di Siena la gravità della situazione degli allevatori rispetto agli attacchi dei lupi, che provocano danni enormi ma va affrontato e risolto dentro la legalità – ha aggiunto Solfanelli – . Siamo presenti con l’amministrazione comunale di Radicofani, sia il Sindaco che i rappresentanti della minoranza. Ci sono tutte le associazioni di categoria, oltre a Coldiretti anche Cia e Confagricoltura, quindi tutto il mondo agricolo è rappresentato. Oggi stiamo portando all’attenzione del Prefetto questo problema, dicendogli come gli allevatori condannino in maniera fortissima l’episodio che è avvenuto a Radicofani, questo non appartiene al mondo degli allevatori e va contro i loro stessi interessi. Gli allevatori, anzi, vogliono collaborare affinché le forze dell’ordine individuino quanto prima i responsabili di questo atto”.
Ma a che punto siamo con il cosiddetto ‘piano lupo’ che era rimasto fermo nella conferenza Stato- regioni?
“Chiediamo quanto prima l’attivazione del famoso piano per il lupo che prevede tutti quei punti in cui si parla di conservazione e contenimento della specie – ha continuato Il direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli – noi oggi stiamo chiedendo al Prefetto se vuole aggiungere la sua voce alla nostra, unite verso la Regione e il Ministero dell’Ambiente. La Regione Toscana ha chiesto alcuni giorni fa al Ministro Galletti di potersi muovere autonomamente rispetto alle altre regioni e di applicare in Toscana il piano lupo. Questo secondo noi è un grosso passo in avanti che la Regione Toscana ha fatto, una forte presa di coscienza, aspettiamo quanto prima che il piano divenga realtà, perché ogni giorno che passa è un giorno in meno per gli allevatori”.

“Cercheremo di lavorare tutti insieme in vista di possibili iniziative verso il governo regionale che è l’attore istituzionale fondamentale, per confrontarsi con noi sulle preoccupazioni che emergono dal mondo degli allevatori. Cercando così di capire quale è lo spazio per possibili iniziative da parte del governo regionale – ha affermato il Prefetto di Siena a conclusione dei lavori – quello del lupo non è un problema nuovo, ma si è presentato anche negli anni passati, secondo gli allevatori sembra che ci sia una pressione in crescita, non so dire quale sia la dimensione ma il trend non appare discostarsi molto da quello registrato in passato”.
“L’incontro è stato positivo e voglio ringraziare il Prefetto di Siena e la gentile disponibilità ad incontrarci per un tavolo di confronto sul problema del lupo. Gli attacchi dei lupi nel nostro territorio sono sempre più frequenti, e non solo da noi ma anche in altre zone della provincia senese dove sono presenti allevamenti di pecore soprattutto” ribadisce, sempre alla fine dei lavori, il Sindaco di Radicofani Francesco Fabbrizzi. Che, sulla vicenda macabra di Radicofani, aggiunge: “Come ho affermato più volte quell’evento non c’entra niente con la cultura e le tradizioni del nostro territorio, ci sono delle indagini in corso e spero che si individuino al più presto i colpevoli. Perché questo fatto ha creato un grosso danno di immagine sul nostro territorio che non è assolutamenete abituato ad atti del genere. Un danno di immagine anche e soprattutto per i nostri allevatori in quanto non credo che le due cose siano collegate”.

Katiuscia Vaselli