Mps-UniCredit, Fratelli d’Italia presenta una interrogazione alla commissione europea

Di intesa con i parlamentari toscani di Fdi Donzelli e La Pietra, e con il coordinatore provinciale senese del partito Francesco Michelotti, i parlamentari europei di Fratelli d’Italia hanno presentato un’interrogazione alla commissione europea.

“La gestione sconsiderata della  vicenda Mps da parte del Pd – scrivono – rischia di portare al naufragio la storica banca senese, di metterne a rischio il brand e di causare migliaia di esuberi. Fratelli d’Italia farà di tutto per  impedire che questo destino si compia”. Per questa ragione, i parlamentari europei di Fratelli d’Italia, il co-presidente del gruppo Ecr e membro della commissione affari economici dell’Europarlamento  Raffaele Fitto, e il capodelegazione di FdI-Ecr, Carlo Fidanza con l’onorevole Fidanza ha depositato un’interrogazione urgente alla commissione  europea, indirizzata ai commissari Gentiloni e Dombrovskis, per richiedere una deroga funzionale a superare il termine d’uscita  dello Stato da Mps attualmente fissato al 31 dicembre 2021. I due parlamentari europei di Fdi hanno affermato che  “Più tempo è indispensabile per individuare soluzioni che  tutelino marchio, patrimonio e livelli occupazionali senza  cedere alla tentazione di percorrere la strada più rapida e semplice, ma meno conveniente per lo Stato. Con l’operazione  avviata, la neutralizzazione dei  rischi di esposizione per Unicredit comporterebbe l’impegno per  oltre 10 miliardi da parte dello Stato ribaltando di fatto così i rischi su tutti i contribuenti italiani e sui lavoratori del  Monte. Fratelli d’Italia darà battaglia in Italia e in Europa”.

Concetto ribadito a livello locale dal coordinatore del partito senese Francesco Michelotti:  “Ringrazio i nostri parlamentari nazionali ed europei per la tempestività degli interventi sul tema Mps. Il presidente Giorgia Meloni ha preso una netta posizione in merito a quello che sta avvenendo; tutta Fratelli d’Italia è convintamente in campo contro questo ennesimo colpo di mano. Diciamo no a privatizzare i profitti e scaricare sui contribuenti le perdite. L’operazione Unicredit rischia di costare per lo Stato di altri potenziali 10 miliardi oltre quelli già corrisposti. Ribadiamo le priorità, che sono la tutela dei livelli occupazionali, la salvaguardia del brand, il mantenimento della direzione generale a Siena. Fratelli d’Italia darà battaglia in ogni sede contro questo scandalo in ogni sede, Europa compresa”.