Mps: torna l’utile, se ne va la sede?

Monte-paschi-siena-mps

Un utile netto di esercizio di 390 milioni di euro, per la nuova contabilizzazione del derivato Alexandria imposta da Consob e che ha dato un beneficio contabile di 500 milioni (+27%). Così Banca Monte dei Paschi ha chiuso il 2015 e al netto di questa partita contabile, il risultato vede il segno negativo per 110 milioni di euro per effetto dei costi di chiusura della transazione Alexandria e del contributo straordinario pagato dalla banca al Fondo di risoluzione. Le rettifiche su crediti per il 2015, indicate dalla banca nella nota diffusa dopo l’esame del preconsuntivo di bilancio, sono state pari a circa 2 miliardi di euro.
I crediti deteriorati sono in calo a fine 2015 a 46,9 miliardi, 600 milioni in meno rispetto al dato del terzo trimestre.
Banca Mps ha chiuso oggi in Borsa in pesante calo, -7,88% a 0,6550. Da inizio anno Mps ha perso il 46,27% e capitalizza poco meno di 2,1 miliardi di euro.

La raccolta diretta a fine 2015 è stata pari a 119,3 miliardi, 3,6 in meno rispetto al 2014.L’utile netto di esercizioUtile netto di esercizio pari a circa 390m di euro includendo l’effetto della contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria, effettuata su richiesta della Consob, pari a circa 500m di euro

Mps registra dunque – si legge nella nota dell’istituto – un “andamento positivo della gestione corrente con risultato operativo lordo in crescita del 27% (sempre escludendo contabilizzazione a «saldi chiusi» dell’operazione c.d. Alexandria)” e un “miglioramento della qualità del credito, con riduzione dello stock lordo e netto di crediti deteriorati nel quarto trimestre dell’anno”. Al riguardo, la banca alla fine del 2015 registra una lieve flessione dei crediti deteriorati a quota 46,9 miliardi di euro, in riduzione di 600 milioni rispetto a settembre. Escludendo la cessione di circa 1 miliardo di euro realizzata a dicembre 2015, la variazione trimestrale dello stock lordo dei crediti deteriorati è pari a circa 0,4 miliardi di euro (circa 1,2 miliardi di euro nel terzo trimestre), registrando il valore più basso degli ultimi 8 trimestri. Il grado di copertura dei crediti deteriorati si mantiene stabile su base trimestrale nonostante le cessioni di crediti con elevata copertura. Secondo la Banca, si registra una “solida posizione patrimoniale con Common Equity Tier 1 al 12% e liquidità ampiamente positiva, ai massimi livelli degli ultimi 4 anni, e adeguata ad assorbire gli effetti sulla raccolta derivanti dalla recente situazione di volatilità”.

Ma intanto si scatena il botta e risposta tra Fondazione Mps da un lato, sindaco del Comune di Siena, dall’altra e sindacati.
“Non condivido assolutamente ogni eventuale remissività da parte della Fondazione MPS rispetto al rischio di perdere o indebolire la presenza della Direzione Generale della Banca Monte dei Paschi a Siena” – ha tuonato il sindaco Bruno Valentini in risposta al presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich che ieri aveva incontrato i vertici di Banca Mps Tononi e Viola. Di qui era scaturito che “La deputazione amministratrice ha confermato il proprio pieno apprezzamento per il lavoro che i vertici della Banca stanno portando avanti anche per la completa attuazione degli obiettivi del piano industriale”. Ma il presidente Clarich aveva fatto un cenno anche all’aggregazione e allo statuto FMps, commentando il via libera atteso a giorni dal Mef per il nuovo statuto della Fondazione. Nel testo è rimasta l’indicazione che l’ente dovrà lavorare per mantenere i vertici e la direzione della banca a Siena”.

Valentini, in merito, risponde: “Prima di tutto c’è un obbligo statutario che la Deputazione Generale ha fatto bene a mantenere, ma soprattutto perché altrimenti non avrebbe avuto alcun senso l’investimento fatto dalla Fondazione Monte dei Paschi nei due aumenti di capitale che gli hanno permesso di mantenere una modesta ma significativa presenza nella compagine azionaria della Banca. La mia opinione- conclude il Sindaco Valentini- rimane immutata: il legame storico fra Siena e la Banca va difeso. Faremo tutto quanto è possibile, e mi aspetto che altrettanto faccia la Fondazione, per mantenere la Direzione Generale di MPS nella sua sede storica, Siena”

I sindacati intanto intervengono, all’indomani dell’accordo firmato con Ilaria Dalla Riva, responsabile direzione risorse umane organizzazione e comunicazione di Banca Mps, sull’accordo firmato per il contratto integrativo.
“Apprendiamo con sconcerto dagli organi di stampa le dichiarazioni del Presidente della Fondazione MPS in merito alla messa in discussione della permanenza a Siena della Direzione Generale del Monte dei Paschi a seguito di
possibili operazioni societarie future. Il Presidente afferma che a volere la previsione statutaria dell’obbligo di permanenza della Direzione della Banca sulla piazza di Siena è stata la Deputazione della Fondazione stessa e che oggi mantenere tale obiettivo risulterebbe difficile. Non tiene conto che lui stesso è stato eletto dalla Deputazione su cui oggi getta discredito con le sue affermazioni e che, nel rispetto del ruolo che ricopre, il suo impegno dovrebbe essere del tutto orientato alla difesa degli interessi della banca e dei suoi territori di insediamento. La Direzione Generale della Banca è una ricchezza a cui questa città non può e non deve rinunciare ed è necessario che tutte le istituzioni cittadine si prendano la responsabilità di questa difesa. Chiunque si trovi a ricoprire un ruolo istituzionale e non senta nel proprio mandato il senso di responsabilità di difendere le sorti della più grande azienda presente nel territorio deve prendere atto della propria inadeguatezza e assumere decisioni conseguenti”.