L’Europa dà il via libero al glifosato per altri 5 anni. Italia contro. Coldiretti Siena: “Attenzione”

Nonostante le battaglie e le proteste ce l’hanno fatta a rinnovare la licenza di utilizzo del glifosato in Europa per altri 5 anni, anche se in Italia resta il divieto di un suo utilizzo nelle aree sensibili. I paesi europei riuniti nel Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi sono arrivati ad un accordo e rinnovato autorizzazione per adoperare il glifosato: l’erbicida più diffuso al mondo e prodotto dalla multinazionale Monsanto. Tra di loro il voto contrario di Italia e Francia, ma deciso ed a favore invece il voto della Germania.
In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell’Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L’Italia deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta”.
“Un principio che – evidenzia Coldiretti Siena, attenta ai prodotti del territorio considerando l’importanza delle colture cerealicole nella nostra provincia – deve essere ben evidenziato anche nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa un miliardo di chili di grano – conclude la Coldiretti – sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato”.