Le nuove generazioni preferiscono la sostenibilità al possesso dei beni: Rental economy

Documento di Economia e Finanza

L’economia dei beni di consumo si riposiziona e le tendenze generate dalle esigenze delle nuove generazioni si fanno strada. 

Perché acquistare un bene destinando somme considerevoli di denaro o attingendo a un finanziamento, e assumere, in prima persona, tutti gli altri costi legati alla manutenzione, se è possibile prenderlo in affitto, e poi cambiarlo, in base al fast fashion del momento?

Il noleggio è un’alternativa che “attrae” sempre di più, che sgancia dall’idea di “possesso” e avvicina all’importanza dell’uso: avere un’automobile di tendenza, una bella casa, persino la lavatrice di nuova tecnologia, green nei consumi ed efficiente nell’output del bucato programmato, ben lavato e profumato, è facilissimo. 

La Rental economy che avanza si integra alla Sharing economy della condivisione, innescata nel mercato degli immobili da Airbnb nel 2007 e ormai di larga diffusione.

C’è un aspetto molto vicino alle nuove generazioni, la sostenibilità, al quale loro prestano grande attenzione, ragionando in prospettiva, con lo sguardo rivolto a ridurre i danni ambientali e a utilizzare meno le risorse naturali, restituendole alla collettività. Posizione ampiamente condivisa anche nell’ambito della moda e in riferimento ai grandi marchi, nel “riuso” dei vestiti per una serata speciale. Attraverso il noleggio si utilizzano i beni strumentali in maniera più efficiente contribuendo alla riduzione dell’inquinamento: una condivisione collettiva dell’ambiente come bene, nel rispetto della comunità.

La Rental economy è partita in sordina, ma in breve tempo si sta affermando grazie alla possibilità di affittare non solo vetture, motorini e biciclette, ma anche mobili, vestiti, gioielli, attrezzature tecnologiche, console per videogiochi. Si affitta soprattutto in base alle effettive necessità.

Nel caso dell’automobile l’idea di noleggiarne una di status per un tempo più lungo, 4, 5 anni, sembra piacere sempre di più, tanto che le offerte di mercato si intensificano, diventando interessanti e competitive. Naturalmente, gli interessati nel fare i conti sanno che pagano senza acquisire la proprietà, ma vedono risolte incombenze come le assicurazioni e il rischio danni, in un’unica soluzione. Domani potrebbero anche acquistare l’automobile, ma, tutto sommato, con il tempo che passa, si sarà svalutata, quindi, la decisione non è più quantitativa, ma si trasforma in qualitativa. Si è disposti a valutare un costo per una migliore qualità nell’immagine e nella prestazione “senza avere pensieri”. Si diffondono così sul mercato canoni vantaggiosi tutto compreso, anche psicologicamente, alleggerendo l’utente dalla gestione della vettura che resta in capo alla società di noleggio. 

Un mercato in espansione, dunque, da osservare in relazione alla diffusione della digitalizzazione che ne favorirà la diffusione su link accessibili e semplici, con piattaforme sempre più attente all’elemento della personalizzazione del servizio e ai servizi aggiuntivi post-renting, per soddisfare le esigenze del consumatore successive all’acquisto.

In sintesi, si può utilizzare tutto o quasi anche senza possederlo, senza essere ricchi, senza intermediari, senza vincoli eccessivamente onerosi, risparmiando e secondo le necessità. Pensiamo a un matrimonio con tutto in affitto, pagando solo ciò che si usa per un giorno.

Inoltre, sono in fase di sviluppo app innovative per trovare l’idraulico, il muratore, il tappezziere, domestici, badanti, selezionati in base a un algoritmo e si affermano nuove app che fungono da collettore, in sostituzione delle palestre.

Un cambio di mentalità davvero generazionale.

Maria Luisa Visione