Lavoro, nel Senese 7 milioni di ore di cassa integrazione nel periodo Covid

La situazione del lavoro si fa sempre più difficile nel territorio senese. A partire dal lockdown per gli ammortizzatori sociali sono state presentate richieste, quasi tutte accolte, per circa 7 milioni di ore, che hanno interessato circa 28.000 lavoratori: 9.000 di questi sono dipendenti di ditte artigiane, molto radicate nel nostro territorio, divise tra i fondi bilaterali Fsba, nazionale, (circa 5.700) e Cia, locale, (circa 3.300).

Altri 9.000, in maggioranza donne (54% del totale), hanno usufruito della cassa integrazione in deroga coprendo i settori più poveri, sia per tipologia di contratto che per ore lavorate, fuori dalla possibilità di usare ammortizzatori sociali strutturali; pesante l’uso del part-time spesso involontario.

Gli altri circa 10.000 lavoratori hanno utilizzato gli ammortizzatori sociali suddivisi tra Fis, Cisoa (settore agricolo) e Cig, dove il settore dell’edilizia è preponderante con una flessione del monte ore lavorato certificato dalla Cassa Edile del 45% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“In questa fase – spiega il segretario provinciale della Cgil di Siena Fabio Seggiani (nella foto) – la nostra azione ci è stata fortemente riconosciuta da lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani, e cittadini in generale, che hanno trovato in noi tutela, assistenza ed aiuto, anche nelle fasi più drammatiche ed incerte dell’emergenza. Al patronato Inca sono state effettuate nei primi sette mesi dell’anno quasi 22.000 pratiche, di cui più di 4.200 relative al Covid-19. Gli uffici vertenze legali hanno già espletato quasi 1.738 pratiche, relative per esempio al controllo delle buste paga, alle dimissioni e alla mancata rotazione della cassa integrazione”.