Lavoro: la speranza del futuro nel valore del passato

Lavoro: la speranza del futuro nel valore del passato

Quasi un milione di posti di lavoro dal 2018 al 2020. Target: giovani under 35 e under 30. Oltre un milione a fine 2020.

Mentre mi appresto a scorrere le informazioni nella legge di bilancio 2018 per dare conto sul tema lavoro, ho un tuffo al cuore nel vedere titolato su il Sole 24 Ore “Siena e il giorno più triste per il vino italiano, chiude l’Enoteca Italiana”. Leggo l’articolo e penso che su questa notizia probabilmente rimbalzerà la politica, quella politica che interviene sempre a cose fatte. Scorro i commenti dei lavoratori e vedo passare quel pezzo di storia che ha le origini nel 1960; io non ero ancora nata, ma qualcuno stava progettando il futuro del vino italiano e, per anni, ce lo ha raccontato in tutto il mondo, con onore e gloria.

Allora mi risuona questo ritornello del milione dei posti di lavoro che sembra non passare mai di moda e penso che nei palazzi della politica si perde spesso il contatto con la realtà dei cittadini.

Chi mi conosce sa che sono una persona super positiva, abituata a guardare il bicchiere sempre pieno, a trasformare in opportunità i problemi e, a guardare avanti, sempre. Così, dico a me stessa che c’è una bella notizia da dare ai giovani: 380mila nuove assunzioni a tempo indeterminato under 35 stimate nel 2018, e circa 300mila unità all’anno per gli under 30. L’Italia ha la popolazione lavorativa più anziana d’Europa e ha registrato un incremento negli ultimi 20 anni di ben 5 anni lavorativi sull’età media. Si entra tardi nel mondo del lavoro e, complici calo demografico e allungamento dell’età media, si andrà sempre più tardi in pensione.

Quindi, la strada di dar lavoro ai giovani è l’unica rotta che non possiamo permetterci di perdere, come Paese.

L’osservatore OCSE ha segnalato che i giovani italiani sempre di più sono intrappolati in lavori “non standard” e trovano difficoltà ad avere un lavoro stabile nel mercato. Il problema “risorse economiche” viene affrontato, nella manovra, per quanto riguarda i temi di alternanza scuola-lavoro e di trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti di apprendistato, con gli sgravi fiscali del nuovo bonus giovani di 3.000 euro (taglio del 50% dei contributi per 3 anni).

Questo è il momento dei buoni propositi: il DDL di bilancio proseguirà la sua marcia, lo sguardo non può che essere rivolto a ciò che stiamo progettando per il domani e, lo condivido. Credo però, fortemente, che non dovremmo disperdere, ma salvaguardare, tutta l’eredità ricevuta dal passato. In una linea di continuità nella quale ci sono under 30, over 50, over 65 che in unico tempo sono stati la stessa persona, con gli stessi sogni.

Perché se non impariamo a conservare e tutelare, saremo costretti solo e sempre a ricostruire dalle macerie.

Per questo, quel tuffo al cuore, in una persona come me che è abituata a leggere dati, a cercare di restituirli nel modo più neutro possibile, rimane nitido e sordo. Qualsiasi motivazione, a cose fatte, come le analisi ex- post le lascio al dovere di darne conto comunque nel racconto della storia.

Il 2018 e il 2020 non sono poi così lontani per tenerne nota.

Maria Luisa Visione