L’architetto è sempre più donna. Ma con troppi numeri in meno

Nel convegno che si è tenuto all’Ente Senese Scuola Edile di Siena, si è parlato della condizione lavorativa ed economica delle donne architetto.

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Sono sempre più numerose infatti quelle che scelgono questa professione, su 632 iscritti all’ Ordine degli Architetti PPC senese, ben 280 appartengono al genere femminile. L’Ordine degli Architetti PPC di Siena e l’Ada, Associazione donne architetto, – fondata nel 2012 a Firenze con l’obiettivo di unire le forze di tutte le donne architetto -, hanno promosso questo incontro con lo scopo sensibilizzare la politica raccogliendo idee e soluzioni da presentare al governo.

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“Abbiamo deciso di organizzare questo convegno – spiega la presidentessa dell’Ordine degli Architetti PPC di Siena, Elisabetta Corsi (nella foto, sopra) – non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche per consapevolizzare tutti i nostri iscritti sulle pari opportunità, visto che le statistiche parlano di una presenza massiccia di noi donne, specialmente nella fascia d’età 30-45 anni, negli Ordini degli Architetti”. Cristina Bardelloni, presidente di Ada, e Fulvia Fagotto, vicepresidente di Ada, hanno poi spiegato come si tratti di un fenomeno di femminilizzazione quello che sta avvenendo negli ultimi 20 anni nel campo dell’architettura; dei 154.000 architetti italiani il 42% sono donne che tuttavia vedono sfumare la loro carriera guadagnando il 57% in meno dei colleghi maschi e subiscono oltretutto forti penalizzazioni quando nascono i figli.

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Nonostante questa situazione, a livello nazionale, negli ultimi anni sembra esserci stato qualche piccolo passo in avanti: il Consiglio nazionale degli Architetti ha promosso il progetto “Aequale” che rappresenta il primo strumento ordinistico per la sensibilizzazione sui contenuti delle pari opportunità. “E’ stata istituita in Consiglio nazionale una ‘scatola aperta’ dove all’interno si attivano vari ordini, varie colleghe e vari presidenti che affrontano temi attinenti alla cassa previdenziale, alle difficoltà dell’inserimento femminile , alla maternità, alla conciliazione lavoro famiglia”, ha spiegato la consigliera nazionale Lisa Borinato. Il convegno si è concluso con le parole della presidentessa della Commissione regionale Pari opportunità della Toscana che ha ricordato come proprio 70 anni fa le donne andarono a votare per la prima volta in Italia.

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“Sono stati fatti tanti passi in avanti – sottolinea Rosanna Pugnalini (nella foto, sopra) – da quel voto alle donne nel 1946 che rappresenta il primo mattone per la costruzione di un percorso di vita della donna nella società e quindi anche nelle professioni. Ma questo percorso ancora non è concluso e quindi dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione sul fenomeno. Parlare della donna nelle professioni, nel lavoro in genere così come nelle istituzioni significa ragionare di persone che hanno un doppio lavoro, in casa e fuori casa, con le conseguenti difficoltà di conciliare i tempi di vita e di lavoro”.