“La comunità al centro del progetto”. Radicondoli raccoglie la sfida di Renzi sulla geotermia

Sindaco Emiliano Bravi, è di questi giorni una sua dichiarazione forte in merito ad una richiesta di permesso di ricerca di risorse geotermiche per la sperimentazione di impianti pilota nella zona radicondolese di Serracona. Lei dice di esserne è venuto a conoscenza per caso, attraverso il sito internet del Ministero dello Sviluppo Economico…
“Si. La dichiarazione può sembrare forte se fatta da un sindaco che amministra un territorio sul quale è presente e ben integrata la coltivazione geotermica, ma è necessario dire chiaramente che noi vogliamo essere sempre protagonisti del nostro futuro e le scelte che riguardano il territorio devono essere prese dall’amministrazione locale e dalla comunità tutta. La dichiarazione che ho fatto dice questo, ma anche il fatto che noi vogliamo partecipare alle decisioni che ci riguardano. La Regione Toscana lo sta facendo perché il presidente è consapevole dell’importanza dei territori e che sui territori si amministra sempre tenendo ben presenti le istanze delle comunità e non vedo perché non lo dovrebbe fare il Ministero. E per ultimo, ma non meno importante, sottolineo il fatto che un buon imprenditore non dovrebbe fare mai niente contro la volontà di una comunità. Il minimo è quello di sentire la volontà dei cittadini sui quali si va a influire sulla loro vita”.

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Quali sono gli esatti contenuti della richiesta?
“I contenuti sono molto sommari in questo momento, solo una richiesta per effettuare delle ricerche per una geotermia sperimentale a bassa e media entalpia”.
Ci sono già casi analoghi nel passato, che non hanno avuto esito positivo?
“Sì, abbiamo l’esperienza del permesso di ricerca di ‘Lucignano’, del quale anche il nostro consorzio di sviluppo geotermico (Cosvig) era partner. La partecipazione era soltanto nel suo periodo iniziale: volevamo partecipare e capire se ci fossero delle opportunità di crescita per il territorio. In realtà quel caso sarebbe stato un regresso per la geotermia sui nostri territori e abbiamo dichiarato apertamente la nostra contrarietà a tutto ciò, non più tardi di poche settimane fa. Noi teniamo molto al nostro territorio e anche alla geotermia fatta bene, e negli anni lo abbiamo fatto. Questo grazie alla serietà degli interlocutori ed anche perché siamo riusciti a tenere lontano gli speculatori o personaggi, che si dimenticano del passato solo per mero profitto personale. Per fare geotermia seriamente è necessario kwow-how e professionalità con rispetto per le comunità locali ed i suoi territori e non sempre nel mercato delle energie rinnovabili si hanno queste caratteristiche e molto spesso ci si improvvisa solo per speculazione data per arrivare ai certificati e agli incentivi che sono l’unico obiettivo e non fare energia da fonte rinnovabile”.
E’ un riferimento a chi aveva inoltrato la richiesta di Lucignano? Sono gli stessi che hanno avanzato la richiesta per Serracona? E’ una parte di territorio interessante per le ricerche o si profila come un nuovo tentativo di speculazione sul mercato?
“I soggetti che hanno presentato la nuova richiesta non sono gli stessi. Non so se si tratti di speculazioni, e non voglio nemmeno pensarlo, anche visto il nuovo interesse riguardo le energie rinnovabili dettato dagli ultimi avvenimenti, ma sono sicuro che il modus operandi di chicchessia non è consono ad un normale atteggiamento di collaborazione con le amministrazioni locali e di conseguenza con le comunità, nel cui territorio si vuol fare un investimento o quantomeno si dichiara che si vuol fare un investimento”.
Quale è il quadro esatto della geotermia sul territorio?
“La geotermia sul territorio di Radicondoli è ben integrata nell’ambiente e negli anni, con la collaborazione del gestore attuale, abbiamo mitigato eventuali problemi paesaggistici e di impatto ambientale. Attualmente c’è molta attenzione a questi aspetti ed il Comune negli anni non ha mai cambiato linea con una costante programmazione che ha costituito anche un notevole vantaggio per chi vuole costruire ed investire sul nostro territorio. Negli anni abbiamo programmato come vogliamo la geotermia e senza lasciare al libero intendimento lo sviluppo geotermico. Dal 2004 ad oggi la programmazione e la volontà di una comunità è stata messa nero su bianco tramite gli strumenti più importanti di programmazione di sviluppo territoriale che sono il Piano strutturale ed il Regolamento urbanistico. Una cosa da sottolineare e che entrambi gli strumenti urbanistici sono stati sempre condivisi e sottoscritti sia dalla Regione Toscana che dalla Provincia di Siena.

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Quali sono i suoi timori reali? Il fatto che le normative sui progetti pilota di competenza ministeriale consentono di scavalcare gli enti locali? 
“Il dato fondamentale è che ci vuole rispetto per le comunità locali, esso è un valore aggiunto importante per ottenere qualsiasi risultato in tutti i campi della vita pubblica. Gli obiettivi che uno Stato si pone devono sempre essere in linea con i luoghi dove tali obiettivi si vogliono cogliere e nel caso specifico se la normativa facesse partecipare con pareri vincolanti le comunità locali i risultati si otterrebbero in modo migliore e più velocemente”.

Che cosa pensa di fare il sindaco? E’ necessaria anche un’unità di intenti tra le parti interessate?
“Innanzitutto capire quali sono i veri intendimenti di ciò che sta accadendo e soprattutto fare in modo che il volere della mia comunità sia valutato e soprattutto sia preso in considerazione. Nessuno si può arrogare il diritto di scegliere il futuro a nome di altri senza che quest’ultimo sappia qual è il vero sentimento della comunità sulla quale si va ad interferire in modo irreparabile in un modo o in un altro”.

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Il territorio di Radicondoli è il terzo produttore italiano per energia geotermica e sicuramente fa gola. Ma fa gola forse anche per la dichiarazione dei giorni scorsi del premier Renzi, che a Parigi, in occasione della Conferenza Onu sul clima, ha dichiarato che l’Italia è tra i paesi leader nella ricerca con scienziati di altissimo livello, tra i protagonisti della green economy, ed è pronta a investire 4 milardi di euro da qui al 2020, con partner come Enel ed Eni?
“Condivido in pieno le parole del Premier sulla geotermia. Quest’ultima è un valore aggiunto non solo per il nostro comune ma per l’intero Paese. Ma detto questo, è necessario che le scelte vengano condivise con il territorio e con uno o più partners che sappia fare il proprio lavoro attraverso conoscenza e professionalità sviluppata nel tempo e con un radicamento sul territorio. Le energie rinnovabile sono il futuro e la geotermia è il futuro non solo per lo sviluppo di energia elettrica ma anche e soprattutto per usi civili e industriali. Per fare tutto questo è necessario ripartire da chi lo ha sempre fatto e da sempre ha fatto convivere l’ambiente ed il paesaggio, che è un nostro fiore all’occhiello, e lo sviluppo geotermico. Nel mio Comune lo facciamo da anni e continuiamo a farlo perché la comunità crede fermamente nello sviluppo legato alle fonti rinnovabili ma sempre con un occhi ben aperti. Come dice il presidente del Consiglio, l’Italia è leader mondiale per produzione e per conoscenze nel settore e Radicondoli è leader all’interno delle aree geotermiche con i suoi 120Megawatt installati, ma proprio perché siamo da anni impegnati nel settore non vogliamo che nessuno ci bypassi e ci imponga la gestione di alcunché soprattutto in un settore che conosciamo meglio di alcune società che sono nate ieri e solo per una strumentale uso degli incentivi. noi siamo pronti a raccogliere la sfida voluta dal Premier perché siamo sicuri che la battaglia si può vincere ma lo possiamo fare solo ripartendo dalle comunità locali, vero motore per lo sviluppo dell’intero Paese”.

Katiuscia Vaselli