Jacopo Brogi, senese, autore di una memoria storica: “Laboratorio Grecia”

Qualcuno non ci sta, non si accontenta dei soliti luoghi comuni e decide di dedicare 5 anni di lavoro alla storia di un popolo, per documentare le sue vicende e non dimenticarlo, raccontando, in un’inchiesta storica accurata, attraverso le parole di intellettuali, politici, governanti e gente comune, un passato doloroso e un presente ancora difficile da affrontare.

Il popolo greco, dall’autunno del 2009 ad oggi, sconta giorni veramente complicati; l’arrivo della pandemia non faciliterà una ripresa economica tanto attesa e sperata.

Abbiamo letto tutti dei conti di bilanci falsificati e di un periodo di austerità lunghissimo per la Grecia, lacrime e sangue in cambio di prestiti europei e internazionali per cercare di risalire la china. 

Con Jacopo Brogi, autore e regista del film documentario “Laboratorio Grecia”, uscito nelle sale cinematografiche della capitale ellenica lo scorso dicembre, entreremo da vicino in quelli che oggi sono gli esiti delle decisioni messe in atto, per riflettere e avere un quadro d’insieme realistico.

Com’è nata l’idea di realizzare il film documentario “Laboratorio Grecia”?

L’idea è nata dal desiderio di capire in prima persona come si fosse originata la crisi economica europea, il contagio arrivato dopo Lehman Brothers dagli Stati Uniti, del quale proprio la Grecia sembrava essere stata il focolaio principale verso i Paesi economicamente più deboli. 

Una verifica da vicino, quindi, sul luogo.

Siamo partiti con la realizzazione del progetto a febbraio 2015, in un momento in cui si intuiva che ci sarebbe stato un forte cambiamento; aveva vinto Tsipras in quei giorni, e dopo 5 anni di austerità, di macelleria e di impoverimento sociale, anche in vista delle scadenze dei prestiti e del memorandum, il popolo greco sperava nella morte dell’austerità, come dichiarato, tra l’altro, dal leader di sinistra. Si respirava questo. Così, però, non è stato. Nei mesi successivi, dallo stesso Governo che aveva promesso speranza e cambiamento, dopo un referendum che aveva espresso per oltre il 60% il proprio no verso nuove austerità, sono arrivate ulteriori riforme strutturali che non hanno sortito l’effetto di salvare il popolo greco, affatto. Sicuramente sono stati messi in sicurezza gli interessi internazionali, per lo più dei privati, ma la classe media è stata fortemente penalizzata.  

Ci aiuti a comprendere il pensiero della gente, il vissuto delle persone, il loro reale stato d’animo? C’è un episodio che ti ha colpito, che fotografa fatti che noi non percepiamo dall’esterno perché ci hanno detto che le riforme erano necessarie, che è stata colpa del popolo; un fatto di vita che rappresenti la quotidianità?

Purtroppo, è facile incontrare persone la cui vita è stata travolta da questi 10 anni di crisi economica. La società greca è molto cambiata e tanti desiderano parlare di ciò che è successo. Nel documentario abbiamo raccontato la storia di una ragazza di 24 anni che fa due lavori per vivere, di giorno e di sera, quattordici, quindici ore di lavoro al giorno per portare a casa poco più di 1.000 euro al mese, un salario degno per vivere. Le generazioni più giovani sono fortemente penalizzate, si adattano a fare qualsiasi cosa, a qualsiasi costo. C’è poi la generazione di mezza età che perde o ha già perso il lavoro, costretta a vivere con le pensioni dei genitori, quindi frustrata, umiliata. Una signora ci ha detto: “Dovrei essere io a sostenere loro nel momento della fragilità, della vecchiaia, ma non riesco a trovare lavoro”. Spesso hanno debiti e sono a rischio di perdere la casa di abitazione. Infine, ci sono gli anziani, che si fanno carico del welfare familiare con le loro pensioni, perché lo Stato è venuto meno e non garantisce più i servizi essenziali, il lavoro non si trova, insomma, grazie agli anziani si galleggia, altrimenti la società sarebbe già sprofondata.

Per quanto riguarda le abitazioni, in quanti hanno perso la loro prima casa?

In pratica è successo che, nel corso degli anni, molte abitazioni sono state confiscate per i debiti. Nel documentario raccontiamo di una coppia che aveva un’azienda. Con il fallimento dell’azienda la loro prima casa è andata all’asta. Il punto da mettere in evidenza è che questo accade anche se non si paga l’Imu (mi sembra per 3 volte). C’è da dire che questo sistema di aste giudiziarie, in cui c’erano tantissimi immobili, è stato spostato on line per evitare i picchetti e le proteste fisiche, disinnescando il malessere pubblico.

Di cosa vive oggi il popolo greco?

L’economia greca dipende prevalentemente dal turismo estero e dagli investimenti di capitali stranieri, che sono stati agevolati negli ultimi anni. Poi c’è l’Agricoltura e i Servizi in genere. Molte multinazionali straniere oggi acquistano servizi e aziende greche.

Puoi farci qualche esempio?

Uno dei più clamorosi, la Cina, tramite la società Cosco, ha comprato il Porto del Pireo per poter distribuire i suoi prodotti in Europa. In pratica, il Ministero della Marina Mercantile greco paga l’affitto del Porto del Pireo ai cinesi. Un altro fenomeno in crescita è quello legato ad Airbnb. I Greci per avere un reddito e poter vivere affittano la propria abitazione. Con il Covid, però, c’è stato un calo del turismo di circa l’80%, quindi queste persone che aspettavano la stagione, si trovano in grande difficoltà non avendo altre entrate. 

La Grecia è stata deindustrializzata negli anni, soprattutto dopo l’ingresso nell’Ue, quindi oggi non ha industrie per il suo fabbisogno.

Qual è il messaggio che volete trasmettere con il documentario? 

Sarà lo spettatore a dare il suo significato. La nostra idea era quella di realizzare un documentario storico, di inchiesta, di restituire le radici, la memoria, perché la nostra storia personale deriva da processi più ampi della società. Quindi siamo partiti dalla 2° Guerra Mondiale e siamo arrivati ad oggi, intrecciando la storia greca con quella dell’Ue, dato che funzionamenti e processi dell’integrazione europea derivano anche da dinamiche storiche che la 2° Guerra Mondiale ha portato con sé. 

Volevamo capire perché c’era un processo di messa all’asta di una Nazione intera, come si governa un Paese di fatto dall’estero, visto che comunque i Trattati Europei depauperano i governi dalle decisioni centrali, perché un partito politico tradisce il suo mandato. Magari il motivo è che si trova all’interno di un sistema in cui non ha alternative.

In questo momento si teme che gli effetti di eventuali aiuti europei all’Italia, in particolare il MES, possano essere catastrofici per noi, come è accaduto per la Grecia. Cosa ne pensi?

La Grecia ha attinto ai fondi del MES sia nel 2012 che nel 2015, arrivando addirittura ad accettare che ogni provvedimento legislativo rilevante venisse visionato dalla Troika (Commissione Ue, Bce, Fmi), prima di essere votato dal proprio parlamento. In cambio dei soldi ci sono le riforme: si commissaria il Paese.

Adesso per l’Italia si usa lo spauracchio sanitario per far accettare trattati come il MES, ma se un Paese riceve aiuti non significa che, anche se, inizialmente, non ci sono clausole, o sono disinnescate, domani non ci possa essere un programma di aggiustamento strutturale, quindi, di austerità. 

Nel titolo Laboratorio che significato ha?

Il significato di esperimento. Quando si fa un esperimento non si fa a caso, ma si testa il terreno. La Grecia è stata questo. Dal mio punto di vista è bene non accettare aiuti finanziari europei, condizionati da clausole. L’insegnamento che portiamo dalla Grecia è di non entrare in questo tipo di meccanismi che hanno dimostrato di non raggiungere lo scopo, ma di peggiorare la situazione economica e la vita delle persone.

Il documentario è stato realizzato dalla redazione di Come Don Chisciotte, sito internet di controinformazione e dal collettivo di fotoreporter Vox Populi. 

Grazie per questa preziosa memoria e per questo sguardo oltre i luoghi comuni. Per non dimenticare.

Ecco il documentario film nella sua forma integrale: 

Link diretto Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=cOFEaY9q6tE&feature=emb_title

Trailer italiano: https://www.youtube.com/watch?v=WuzJnPOaCiw

Maria Luisa Visione