Il virus ferma il mondo ma non la Borsa, le speculazioni, le banche

Saremo migliori. Cambierà il mondo. Tutto sarà più bello.
No. Mi spiace. Non è e non sarà così.

Pochi- davvero pochi – hanno avuto la lucidità e la prontezza di spiegare ( e denunciare ) ciò che sta accadendo, il popolo impegnato in una segregazione ed in cori al balcone è stato subito sopìto.

Tutto il mondo si è fermato, tante nazioni hanno sofferto e molte famiglie fatto i conti con complessità che non credevano di affrontare.
Nessuno ha però posto l’accento su chi (con il beneplacito dell’Europa e dei governi nazionali) ha continuato a fare il proprio sporco lavoro.
Nessuno ha ci parlato delle speculazioni degli ultimi giorni in Borsa, dei favori che i governi stanno facendo alle banche, reali attuatrici delle vacue politiche di sostegno peraltro non gratuite.
Tutto si è bloccato: non la speculazione di borsa, non le banche, non le assicurazioni.
Non si sono fermati i broker , chi ha affossato il petrolio, chi azzerato industrie con vendite allo scoperto.
Mi aspettavo che il governo europeo, maturo, regolamentasse non solo gli spostamenti delle persone ma anche quelli di capitali.
Mi aspettavo che si aiutassero le imprese che fronteggiano, da sole, un blocco provocato da altri, virus sfuggito al controllo o casualità.
C’è un danno immenso e nessuno lo paga: i furbi, anzi , sono ancora più furbi ed il popolo ancora più popolo.
Ma il mondo oggi è questo: un mondo dove fa tendenza la D’Urso, spopolano i filmati dei delfini in porto ma non si fa niente per ridurre queste disparità.
Viva sempre e soprattutto l’Italia ed il tricolore.

Luigi Borri