Gruppo Nannini, dimissioni oltre ai licenziamenti. Bernardini: “Forte preoccupazione”

“Al momento ci sono due lettere di licenziamento da parte del Gruppo Nannini nei confronti di due dipendenti che avevano contratti a tempo indeterminato. Le motivazioni che sono state addotte sono relative a una riduzione di personale e di costi. Oltre a queste, per il clima generato in azienda, si sono registrate nel corso del 2022 una decina di dimissioni di lavoratori dal gruppo, quattro di queste nell’ultimo quadrimestre. A dicembre ho fatto un giro tra le attività del gruppo e ho constatato grande preoccupazione tra i lavoratori. Tutto ciò cozza con il piano di rilancio che è stato annunciato dall’azienda e del quale in realtà non abbiamo notizie particolari o dettagli”. È Samuele Bernardini, segretario generale della Filcams Cgil di Siena, ad analizzare la situazione nel Gruppo Nannini.

L’azienda, come noto, ha annunciato un grande piano di rilancio con assunzioni e con l’aggiudicazione della gestione per i prossimi dieci anni dei punti di ristorazione a Palazzo Pitti e al Giardino dei Boboli di Firenze. Al momento il gruppo conta circa 250 dipendenti e un fatturato da 24 milioni di euro. I sindacati chiedono maggiore chiarezza su quelli che sono per l’appunto i piani dell’azienda e registrano tuttavia il segnale in controtendenza dei due licenziamenti e delle dimissioni di lavoratori dal gruppo.

“Il clima nell’azienda non è buono – sottolinea Bernardini – e i lavoratori sono preoccupati. Lo siamo anche noi. La conferma arriva dalla decina di dimissioni avvenute nel 2022 da parte di dipendenti che hanno preferito andare a lavorare altrove. Abbiamo chiesto un incontro all’azienda per sapere qualcosa in più del piano di rilancio, dato che al momento noi non abbiamo avuto informazioni al riguardo. Com’è possibile che si parli di nuove assunzioni e che al contempo il gruppo licenzi due lavoratori? Oltre a ciò registriamo pure numerosi spostamenti di lavoratori da un’attività all’altra senza effettive motivazioni. Speriamo di poter aprire a breve un tavolo di confronto e di attivare un dialogo con l’azienda”.

Gennaro Groppa