Gli eroi silenziosi in un tempo di povertà

Documento di Economia e Finanza

È un appuntamento irrinunciabile dare conto dei dati sulla povertà in Italia. Lo facciamo ormai da anni, e oltre ad essere doveroso per capire gli esiti del fenomeno rappresentativo delle difficoltà di chi oggi è sempre più emarginato e di coloro che si sono ritrovati in una situazione impensabile fino a un po’ di tempo fa, lo facciamo per parlarne più di quanto si legga in generale e di quanto se ne parli nella realtà dei fatti.

Il dato Istat registrato nel 2020 è esplicativo: la povertà torna a crescere. Abbiamo superato i due milioni di famiglie italiane in povertà assoluta, con un incremento calcolato sul numero di persone di oltre il 20% in un anno, raggiungendo i 5,6 milioni di individui.

La pandemia produce il livello di povertà assoluta più elevato dal 2005 ad oggi. Nel Mezzogiorno è del 9,4% la percentuale di famiglie che si trovano in tale condizione (7,6% al Nord, 5,4% al Centro). L’Istat misura l’intensità, “quanto sono poveri i poveri”, cioè di quanto, in percentuale, i consumi mensili delle famiglie povere sono, in media, al di sotto della linea di povertà. Ciò che è accaduto nel 2020 è che tali famiglie hanno mantenuto un livello di spesa vicino alla soglia di povertà; dato raccapricciante se si osserva che ciò è stato possibile, anche in presenza delle varie misure pubbliche di sostegno varate durante la pandemia.

Altro aspetto rilevante è che fra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (normalmente a carico dei genitori), l’incidenza di povertà assoluta arriva all’11,3% (oltre 1 milione 127.000 individui), cifra altissima, a conferma delle difficoltà legate all’occupazione e alla possibilità di crearsi una famiglia al di fuori di quella di origine.

Purtroppo, peggiora un altro dato significativo del fenomeno, quello legato alla povertà assoluta dei minori che viene registrato in oltre un milione (1 milione 337.000); situazione inasprita su base nazionale, in particolare al Nord e al Centro. In questo caso aumenta anche l’intensità, infatti le famiglie con minori non solo sono spesso le più povere, ma sono anche quelle che si trovano in condizioni di disagio più marcato.

Fermo restando che di fronte a questi numeri dovremmo alzare le barricate, almeno chi ha conservato uno dei beni più preziosi, l’umanità, conosco persone dall’anima bianca, che avendo preso atto della circostanza che oggi il sistema di Welfare risponde in maniera insufficiente alla realtà e all’appello dei più fragili, persone che dedicano tempo e una parte dei loro redditi ai più bisognosi, dagli anziani ai bambini.

Proprio qualche sera fa ero a cena con una di queste persone e mi raccontava delle ore passate con altre donne oggi anziane e in statodi difficoltà. Della sua mattina che comprende una parte della spesa anche per loro: dal pane fresco alla frutta, o alla carne. E sinceramente, nonostante da anni faccia volontariato in tutti i sensi, ho guardato la mia amica con grande ammirazione e un senso di profonda riconoscenza per aver deciso di essere un eroe in silenzio, senza bisogno di riflettori accesi.

In questo mondo ho sentito spesso dire che la pandemia ci avrebbe reso migliori. Ma personalmente ho concluso che essa ha semplicemente esasperato, nel bene e nel male, gli aspetti migliori e quelli peggiori che ci appartengono. Chi era generoso lo è rimasto e chi era buono non ha perso la sua bontà.

Conosco persone, eroi rimasti tali nel silenzio, che camminano accanto ai bisognosi con costanza, senza bisogno di avere riflettori.

Maria Luisa Visione