FMps, Bilancio consuntivo 2012

FMps, Bilancio consuntivo 2012

  • Fondazione Monte dei Paschi di Siena

    Risultati condizionati dal complesso momento di Banca Mps

  • Il disavanzo ammonta  a 193,7 milioni
  • Attivo totale pari a 1.274 milioni
  • Patrimonio netto di 673 milioni
  • Importante riduzione dei costi di struttura
  • Limitate risorse destinate alle emergenze del territorio
  • Nuovo modello operativo per l’attività istituzionale

 

La Fondazione Monte dei Paschi chiude il bilancio consuntivo 2012, il diciottesimo dal conferimento della società per azioni bancaria, con un disavanzo che si attesta a 193,7 milioni di euro (nel 2011 il disavanzo era stato di 331,7 milioni).

Il difficile contesto economico-finanziario internazionale e italiano, la particolare situazione della Banca Mps e la volontà di procedere in futuro alla completa eliminazione del debito finanziario residuo di 350 milioni (originariamente contratto per 600 milioni, per far fronte all’aumento di capitale del 2011 di BMps), hanno portato a un’impostazione prudenziale delle linee guida elaborate per la redazione del bilancio.

Dal punto di vista del conto economico, sul forte decremento dei proventi (pari a circa 12,3 milioni sul 2012) pesa soprattutto il mancato dividendo corrisposto da Banca Mps.

Le svalutazioni incidono per circa 157 milioni e sono dovute essenzialmente:

  • al titolo ibrido FRESH 2008 (81 milioni), in seguito all’ulteriore riduzione del prezzo registrata nel corso del 2012,
  • alla partecipazione Sansedoni (72 milioni), alla luce di una prospettica valorizzazione futura della quota posseduta in un mercato immobiliare italiano particolarmente difficile.

Per quanto riguarda gli oneri (pari a circa 72,4 milioni, includendo imposte e partite straordinarie) è da rilevare:

  • il notevole peso degli interessi passivi relativi al debito finanziario per circa 27 milioni; oneri che subiranno un importante decremento già nel corso del 2013 in seguito al processo di riduzione dell’esposizione finanziaria conclusosi nel giugno del 2012, che ha visto anche la risoluzione consensuale dei contratti di total retun swap con conseguente entrata in possesso da parte della Fondazione di nominali 490 milioni del FRESH 2008;
  • la presenza di importanti commissioni e provvigioni (circa 10,5 milioni) pagate a fronte della sopracitata ristrutturazione finanziaria e della contestuale cessione di asset effettuata per un controvalore complessivo di circa 813 milioni per il 2012. Sulla base di quanto previsto dalla normativa di riferimento tali costi sono stati inseriti all’interno della voce “oneri per consulenti e collaboratori esterni” che con le effettive consulenze presenta sul 2012 un controvalore totale pari a circa 12,8 milioni (cifra comprensiva anche di IVA, che per le Fondazioni bancarie rappresenta un costo pieno);
  • la presenza di accantonamenti per circa 24 milioni (386 milioni nel 2011) imputabile in buona parte alla rilevazione in conto economico del valore di mercato delle coperture degli oneri finanziari del debito, effettuate nel 2011 e ristrutturate contestualmente a quest’ultimo, nel 2012;
  • i costi di struttura, con una notevole riduzione imputabile soprattutto:

–   ai compensi degli organi statutari (passati da 2 a 1,7 milioni) previsti in ulteriore decremento sul 2013 in seguito alle recenti riduzioni deliberate (dopo la riduzione del 20% del secondo semestre del 2012, dal 2013 è stata approvata un’ulteriore riduzione del 25%);

–   all’importante ristrutturazione organizzativa effettuata che ha portato il costo del personale da 5,6 a 4 milioni e che porterà ulteriori effetti positivi sul 2013 dove il costo previsto è di circa 3,5 milioni (-40% circa dal dato del 2011 e -42% dal 2010).

E’ da rilevare che la Fondazione ha dovuto sostenere, a causa dell’attuale normativa, un carico fiscale pari a 3,2 milioni di euro per ritenute e IVA, a cui aggiungere ulteriori 160 mila euro per Irap e oltre 75 mila euro per l’IMU.

Da segnalare infine proventi straordinari per circa 24 milioni, derivanti in gran parte dal recupero di precedenti accantonamenti effettuati a fronte di extra-dividendi percepiti fino al 2009 dalla partecipazione in Cassa Depositi e Prestiti (ceduta nel 2012), in seguito al positivo evolversi della transazione condotta dalle fondazioni bancarie con il Ministero dell’Economia e delle Finanze in sede di conversione delle azioni della Cassa da privilegiate a ordinarie.

Pur ritenendo che le attuali quotazioni sottostimino, in un’ottica di medio-lungo termine, il valore del titolo Montepaschi, la prevista riduzione della partecipazione finalizzata al citato abbattimento del debito finanziario residuo oltre che il rilevante ridimensionamento delle prospettive reddituali della Conferitaria, ulteriormente evidenziato dal suo bilancio 2012, hanno portato la Fondazione ad effettuare un’importante svalutazione della quota immobilizzata di BMps (pari al 33,5% del capitale sociale). Il valore del compendio ammonta ora a 952 milioni con una conseguente riduzione di 460 milioni sul dato del 2011. In continuità con quanto effettuato nel 2011, la riduzione di valore è stata portata direttamente a deduzione del patrimonio netto così come consentito dalla normativa di riferimento.

Le cessioni effettuate per l’abbattimento del debito e le citate svalutazioni hanno portato a una contrazione dell’Attivo di bilancio, dai 2.562,7 milioni del 2011 ai 1.274 milioni del 2012. Per effetto delle dinamiche reddituali sopra citate e per le svalutazioni della Conferitaria, il patrimonio netto passa da 1.331 a 673 milioni di euro.

In relazione alla struttura delle passività, occorre rilevare come, nel bilancio 2011, per effetto delle notevoli svalutazioni effettuate per oltre 4 miliardi di euro (imputabili all’andamento fortemente negativo dei mercati finanziari), era stato superato a fine esercizio il limite di indebitamento pari al 20% del patrimonio, previsto dall’art. 3, c. 4, dello statuto. La disposizione transitoria, formalmente approvata dal Ministero dell’Economia e della Finanze il 26 luglio 2012 e inserita nell’articolo 25 dell’attuale statuto, aveva riconosciuto la possibilità di superare il suddetto rapporto di indebitamento, per effetto della riduzione del valore del patrimonio “a seguito di uno straordinario andamento negativo dei mercati e in particolare del corso delle azioni della Banca Conferitaria” e in presenza di “intese con i creditori finanziari”, ammettendo un percorso di rientro nei limiti del rapporto di indebitamento entro le scadenze delle suddette intese. Fino al 30 giugno 2018, data di scadenza massima del debito finanziario residuo, può essere quindi consentito il superamento del limite di indebitamento statutario.

Nonostante l’ulteriore contrazione del patrimonio netto che ha comportato, dal punto di vista algebrico, un incremento di tale rapporto, occorre rilevare come nel corso del 2012 siano stati realizzati oltre che una rilevante riduzione dell’esposizione finanziaria anche un fondamentale riscadenzamento delle passività dal breve al medio-lungo termine (fino al 2018), a  seguito delle importanti rinegoziazioni concluse con i beneficiari dei contributi assegnati dalla Fondazione Mps.

***

L’attività istituzionale, in conseguenza della difficile situazione finanziaria, ha fatto registrare inevitabilmente una forte contrazione anche nel corso del 2012.

Nell’esercizio sono state pertanto effettuate, per quanto attiene i progetti di terzi, nuove assegnazioni a valere quasi totalmente del Fondo stabilizzazione erogazioni (che ha ora una dotazione di 103,4 milioni), per un ammontare di circa 15 milioni di euro complessivi; assegnazioni sostanzialmente limitate agli impegni pluriennali assunti nei precedenti esercizi (relative in grandissima parte al settore dello sviluppo economico) in favore del Comune e della Provincia di Siena; impegni che rappresentavano un’assoluta priorità di intervento in base alle linee programmatiche declinate dall’organo di indirizzo.

Per quanto riguarda i progetti propri è stato deciso un notevole contenimento dei contributi, limitandoli alle sole esigenze di continuità aziendale per un totale di circa 12,5 milioni, utilizzando in gran parte stanziamenti effettuati negli anni precedenti (solo 3,7 milioni sono stati prelevati dal Fondo stabilizzazione erogazioni).

Da segnalare infine come a partire dal 2012 la Fondazione ha inteso costruire un modello organizzativo snello e funzionale alle nuove esigenze operative dell’attività istituzionale, prime fra tutte la forte riduzione dei costi e il rafforzamento della pianificazione e controllo dei progetti propri (finalizzati all’obiettivo dell’autosostenibilità degli stessi) e il reperimento di risorse finanziarie presso terzi (fund raising) per la valorizzazione del territorio di riferimento attraverso un’azione sinergica e coordinata con gli stakeholder e le altre principali istituzioni.

In tal senso, a fronte della forte contrazione delle risorse, è stato notevolmente potenziato il supporto al territorio mettendo a disposizione professionalità ed esperienze della struttura organizzativa della Fondazione (realizzatasi anche attraverso distacchi del personale presso società strumentali, altri enti e fondazioni), come forma di erogazioni “non monetarie” nei confronti della comunità di riferimento.

Il Bilancio di Missione e il Bilancio Consuntivo 2012 della Fondazione Mps saranno prossimamente disponibili sul sito della Fondazione all’indirizzo www.fondazionemps.it