Dal rapporto Oxfam, per riflettere sui nuovi poveri da Covid 

E’ ancora allarme povertà

Da alcuni giorni fa discutere il rapporto Oxfam, pubblicazione annuale dedicata alle disuguaglianze a livello globale (Fonte: Rapporto Oxfam International “Inequality kills”, gennaio 2022). 

Il motivo è semplice: con una pandemia ancora in corso e due anni di risposte istituzionali alla crisi emergenziale sanitaria, economica e sociale, per la seconda volta nel XXI secolo, sono pochissimi, i più ricchi del pianeta ad aver beneficiato economicamente, più degli altri, del contesto pandemico. 

Cito, testualmente: “A titolo meramente esemplificativo i 10 ultramiliardari necessiterebbero di 414 anni per spendere le loro fortune al ritmo di 1 milione di dollari al giorno ciascuno”. Ancora, nel rapporto si indica che da marzo 2020 a novembre 2021 è apparso un nuovo miliardario ogni 26 ore e che la ricchezza netta aggregata dei miliardari è aumentata in 21 mesi di oltre 5.000 miliardi di dollari in termini reali, più della variazione complessiva dello stock patrimoniale dei miliardari Forbes nel periodo 2007-2014. Numeri che, a mio parere, fanno rabbrividire.

E potrei andare avanti con esempi emblematici e citazioni da cui emerge chiaramente come la forbice tra i veri ricchi e i veri poveri si sia amplificata enormemente durante la pandemia, consegnandoci stime di 97 milioni di poveri in condizioni estreme nel 2021, secondo la Banca mondiale; persone che vivono con meno di 1 dollaro e 90 al giorno. Una pandemia con il lascito di 163 milioni di nuovi poveri da Covid, a fine 2021; persone che vivono con 5,50 dollari al giorno, sempre secondo le stime della Banca mondiale.

Nuovi poveri e pochi ricchi che rappresentano l’espressione inequivocabile di un sistema socioeconomico da ricostruire completamente. Dietro la povertà ci sono la disuguaglianza, la sofferenza, il mancato accesso alle cure. Mentre all’interno del sistema albergano divisioni, guerre culturali, forme di razzismo ideologico e strategico, un mondo economico che crea la frattura più pericolosa della storia, cioè l’allontanamento dalla spiritualità e dal bene.

Se in questo contesto alcuni si sono arricchiti, vuol dire che per loro la crisi è diventata un’opportunità per farlo, aspetto naturale nel libero mercato. Purtroppo, però, le tutele dei più deboli, dei fragili, dei vulnerabili hanno franato inesorabilmente in questo libero mercato.

E se ancora oggi, dopo tali evidenze, non troviamo il coraggio per ammettere che un sistema socioeconomico di questo tipo non ha funzionato proprio quando avrebbe dovuto farlo e lo cambiamo, un giorno gli altri diventeremo noi.

Chiudo citando ancora il rapporto Oxfam, le cui parole mi hanno toccato profondamente, per scatenare una riflessione profonda. Senza commenti e senza banalità. Convinta, come lo sono da sempre, che la forza della verità troverà la strada per il nostro unico cambiamento possibile: un cambiamento che ci riporti all’umanità e alla salvaguardia dei diritti inviolabili della nostra Costituzione. Di tutte le costituzioni del mondo.

“…mentre i monopoli detenuti da Pfizer, BioNTech e Moderna hanno creato cinque nuovi miliardari durante la pandemia e hanno permesso alle loro società di guadagnare oltre 1.000 dollari al secondo, meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi a basso reddito. L’economia globale ha dato miglior prova di sé nel creare nuovi miliardari dei vaccini piuttosto che nel vaccinare i miliardi di persone che hanno bisogno di protezione contro questa terribile pandemia”.

Maria Luisa Visione