Crolla il turismo: -54% di visitatori in Toscana, persi 5 miliardi di euro

Nel 2020 il settore del turismo ha registrato un vero e proprio crollo. Anche in Toscana. Era lecito attenderselo, ovviamente, con i mesi di lockdown e con tutto il periodo anche successivo che è stato traumatico e difficile da vivere per le imprese di questo settore. Ora tuttavia arrivano i dati ufficiali relativi ad arrivi e permanenze sul territorio regionale. Non arrivano presto, dato che siamo già ad agosto dell’anno successivo, il 2021. Ma certificano che nel 2020 i visitatori in Toscana si sono più che dimezzati rispetto a quanto era avvenuto nel 2019, prima della pandemia per Coronavirus.

Il turismo in Toscana, rileva infatti l’Irpet nel suo rapporto annuale, segna infatti alla fine nel 2020 il 54,3 per cento di presenze in meno. Il numero misura il complesso dei giorni di permanenza, moltiplicato per i turisti che sono arrivati. Naturalmente il comparto più penalizzato è quello straniero (- 76,5 per cento) rispetto alle presenze di italiani (- 28,7 per cento).

Il turismo pesa in Toscana per circa il 10 per cento  sul lavoro attivato nella regione. Ed è quindi una fetta rilevantissima del Pil regionale. L’impossibilità o comunque la minore propensione a viaggiare causata dall’emergenza sanitaria ha avuto dunque riflessi rilevanti sulle diminuzione del prodotto interno lordo che, sempre secondo le ultime stime di Irpet, si attesta nel 2020 intorno tra il 10 e l’11 per cento.  Si calcola che 46,8 milioni di presenze in meno in un anno siano valse  5,8 miliardi di euro di minori entrate sui dieci complessivamente persi dall’intera economia toscana. Una cifra assolutamente significativa.

Da tante parti del mondo è stato a lungo impossibile, viste le restrizioni in atto, anche solo pensare di raggiungere l’Italia e la Toscana. E infatti i dati certificano che gli arrivi di turisti internazionali sono crollati del 72,8 per cento.

A mitigare un po’ il crollo ci hanno pensato, grazie soprattutto al breve ma intenso boom estivo, gli italiani e il mercato interno, che storicamente costituisce però in Toscana solo una percentuale piccola dell’intero movimento, fatto da sempre di turisti in arrivo per lo più dall’Europa e da oltre oceano.

Le città d’arte toscane sono le destinazioni di gran lunga in maggior sofferenza: -72 per cento di presenze. L’area fiorentina segna un -80,7 per cento, la più penalizzata,  -77,6 per la Valdinievole e Montecatini e -69,1 per la piana di Lucca. Le presenze nel Chianti arretrano del 67,3 per cento, del 61,4 a Prato, del 60,5 nel Mugello, del 61,2 in Garfagnana e media valle del Serchio, legata la turismo americano e inglese che gravita su Lucca, e poi ancora -57,1 per cento per la Valdichiana senese, -55,3 per le Terre di Siena, -53,8 per Valdelsa ed Etruria Volterrana. Tutti territori frequentati in gran parte da stranieri.

Al contrario hanno retto meglio le aree maggiormente frequentate da italiani: -25,1 per cento per la Maremma, – 25,6 per la riviera apuana, – 30,2 per la Costa degli Etruschi e l’Elba, mentre il calo è più profondo in Versilia (-50,5 per cento, spalmato su tutte le origini e non solo sulle componenti straniere). Limitano in parte i danni anche Casentino (-38,5 per cento), Val Tiberina (-38,8) e Amiata (-40,4), Pistoia e la montagna pistoiese (-41,2) e Lunigiana (-45,2).

Quanto ai contratti di lavoro avviati nel settore dei servizi turistici, ce ne sono stati nel 2020 circa centomila in meno, con una flessione del 44,5 per cento: il triplo rispetto ai meno 34 mila del complesso dell’industria manifatturiera (-29,3%) o degli altri settori dei servizi (-10,4%), sei volte in più rispetto ai meno 17 mila del commercio (-27,3%) e tredici volte il volume mancante nei contratti del settore dei trasporti e magazzinaggio (-26,6%). I minori avviamenti si concentrano naturalmente nelle città d’arte (-59 per cento, solo a Firenze il -65,3% con poco meno della metà del calo complessivo dei nuovi contratti nella regione), mentre più resilienti si dimostrano gli ambiti costieri (-24,4%) o montani (-37,8%).

Dalla Regione si parla anche di alcuni “segnali di ripartenza”, come “un’offerta variegata che sicuramente è un punto di forza: con mille e seicento nuovi operatori che nel 2021 si sono  iscritti alla piattaforma Make di Fondazione Sistema Toscana e 1030 nuovi pacchetti e idee di possibili viaggi,  3 milioni di visualizzazioni per 1 milione circa di utenti su www.visittuscany.it (rispetto all’anno scorso i francesi cresciuti di quasi nove volte, i tedeschi del 249 per cento, gli svizzeri del 135), 85 milioni di visualizzazioni su google e 13 milioni su facebook per la campagna Toscana Rinascimento senza fine”.