Coronavirus, cosa farà la BCE per reagire?

La Banca Centrale Europea è tiepidamente intervenuta sul tema del coronavirus, cercando di illustrare quelle che potrebbero essere le proprie mosse di politica monetaria nel tentativo di mitigare le potenziali ricadute economiche dell’epidemia. Un tema che è particolarmente caro a tutti gli investitori, come quelli che hanno posizioni con il broker AvaTrade, e sul quale si tornerà evidentemente a parlare ancora a lungo.

Le dichiarazioni della BCE

“Rimaniamo vigili e monitoreremo attentamente tutti i dati in arrivo” – ha affermato il Vice Presidente della BCE Luis de Guindos in un discorso tenutosi poche ore fa a Londra, per poi aggiungere che “in ogni caso il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, se del caso, per assicurare che l’inflazione si muova verso il suo obiettivo in modo sostenuto”.

La dichiarazione arriva dopo una serie di commenti da parte dei capi delle banche centrali di tutto il mondo che indicano che una risposta monetaria globale coordinata all’epidemia sia una concreta possibilità per poter reagire efficacemente dinanzi a uno scenario completamente nuovo.

I mercati azionari delle principali economie stanno uscendo dalla loro settimana peggiore di perdite dalla crisi finanziaria, poiché i timori di una recessione globale sono stati intensificati dalla rapida diffusione del virus al di fuori della Cina. Pechino ha peraltro già tagliato i suoi tassi di riferimento nel tentativo di resistere alla tempesta in atto, con la Banca centrale cinese che ha ridotto il tasso di riferimento per i prestiti a un anno dal 4,15% al 4,05% e il tasso a cinque anni dal 4,8% al 4,75%.

Le dichiarazioni dagli USA

A intervenire è stato anche il presidente della Federal Reserve americana Jerome Powell, che ha rilasciato una dichiarazione venerdì scorso, ribadendo che, mentre i “fondamentali dell’economia statunitense rimangono forti”, il coronavirus pone “rischi in evoluzione per l’attività economica. (..) Useremo i nostri strumenti e agiremo in modo appropriato per sostenere l’economia”, ha poi aggiunto Powell.

Il mercato sta attualmente valutando un taglio del tasso di interesse di 50 punti base in occasione della riunione di marzo del FOMC, e un totale di 100 punti base di tagli entro la fine del 2020. L’attuale intervallo tra l’1,5% e l’1,75% è fermo dalla fine del 2019, dopo tre tagli consecutivi nel corso dello stesso anno.

Intanto, il Governatore della Bank of Japan Haruhiko Kuroda ha dichiarato lunedì scorso che la banca centrale “si sforzerà di stabilizzare i mercati e di offrire sufficiente liquidità attraverso le operazioni di mercato e l’acquisto di attività”.

Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire dal canto suo ha dichiarato che le principali economie del G7 avrebbero intrapreso “un’azione concertata” per limitare le ricadute economiche dell’epidemia, con i ministri delle Finanze del G7 che questa settimana discuteranno gli sforzi di risposta. Il governatore uscente della Bank of England, Mark Carney, infine, ha dichiarato che il Regno Unito farebbe meglio a prepararsi ad un declassamento della crescita economica.