Coldiretti e i dolori dell’agricoltura

Se fino a pochi giorni fa si trovava la fila per comprare carne e salumi buoni al mercato della filiera corta, dopo l’allarma dell’Organizzazione mondiale della sanità la fila non si trova più, anzi. Roba da non credere. Eppure è così. Come se non bastasse, arriva lo scandalo del finto olio extravergine a far calare la fiducia dei consumatori.

Ma cosa sta succedendo all’agricoltura italiana?

“Carne e olio, sono due problemi diversi – commenta il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli –  il primo è un allarme ingiustificato ed ampliato in modo abnorme nell’era di internet. Basta un po’ di buon senso e di informazione  per sgonfiare una situazione incredibile, ed è quello che tutti, Coldiretti compresa, si sono affrettati a fare. Ci vorrà qualche settimana prima che si riesca a superare l’effetto emotivo della notizia.
Il secondo, l’olio, è il frutto di una legislazione per molti versi carente che lascia degli spazi in cui qualcuno può “intrufolarsi” per tentare un business non sempre trasparente. Ad ogni modo il consumatore può fare la sua parte nel privilegiare l’acquisto direttamente dal produttore, nell’evitare di scegliere prodotti di basso costo”.

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Controllo di etichette e prezzo già aiutano i consumatori nello scegliere bene…

“Se si vuole acquistare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione. Il consiglio è anche quello di guardare la scadenza e preferire l’extravergine nuovo guardando l’annata di produzione che molti indicano volontariamente in etichetta. In vendita c’è infatti anche l’olio delle scorso anno che è stato drammatico per il Made in Italy con la produzione che è scesa al minimo storico di 300mila tonnellate mentre le importazioni, utilizzate spesso per miscelare quello nostrano, hanno raggiunto  le 666 mila tonnellate di olio di oliva e sansa, con un aumento del 38 per cento che sale addirittura al 748 per cento per quello arrivato dalla Tunisia. Quest’anno invece  il raccolto in Italia è buono con un aumento stimato in oltre il 30 per cento della produzione di olio rispetto al 2014, con una qualità ottima per l’andamento climatico favorevole. Rispetto allo scorso anno  la produzione 2015 dovrebbe risalire a circa 400mila tonnellate, pur rimanendo sotto la media storica (intorno alle 500mila tonnellate). In compenso  la qualità delle olive è ottima . E’ bene acquistare extravergine a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati come Campagna Amica. Le avvertenze per il consumatore sono peraltro accompagnate da una incisiva attività di controllo da parte delle forze dell’ordine che hanno portato nel 2014 a sequestri per 10 milioni di euro grazie a oltre 6 mila controlli sul comparto da parte dell’Ispettorato repressione frodi”.

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‘L’Italia deve difendere il proprio patrimonio soprattutto in un settore strategico del Made in Italy con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari coltivati, con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro e con un impiego di manodopera per 50 milioni’. Le parole sono quelle del presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. Ma a rappresentare un rischio, per l’agricoltura, sono anche gli ungulati di cui parlerete anche domani con l’assessore regionale Marco Remaschi, che sarà a Siena…

 

“ Dopo il sit in di fine luglio e l’incontro con i Prefetto, desideriamo dare un ulteriore segnale forte del disagio delle imprese agricole rispetto al tema degli ungulati. La campagna senese è ferita dalle scorribande degli ungulati che danneggiano vigneti, oliveti e campi seminati: ci sono aziende che chiudono perché non riescono più a fare fronte alle spese e vedono ogni loro sforzo vanificato dal passaggio di cinghiali e caprioli, o altre che si sono chiuse dietro alle barricate alzando recinzioni per ettari e ettari di campi. L’incontro servirà a proporre alla Regione alcune modifiche migliorative della legge che sta prendendo forma in queste settimane. A Remaschi faremo le nostre proposte in merito alle legge obiettivo sugli ungulati che si appresta a percorrere tutto l’iter di approvazione in consiglio regionale”.

Katiuscia Vaselli