Choosi, la startup senese sul Corriere della Sera

Un tavolino di un bar, due ragazzi seduti che parlano. Uno giacca di pelle nera, capelli ricci, scuri e corti, l’altro camicia, giacca sportiva, capelli leggermente lunghi, sguardo nascosto dietro un paio di occhiali e aria vagamente intellettuale: un normalissimo caffè tra amici, anche ma non solo. Eh sì perché Simone Mugnaioli e Lorenzo Barbucci sono due giovani imprenditori di ventidue anni che da circa un anno e mezzo hanno messo in piedi un portale, Choosi, grazie al quale è possibile organizzare eventi di qualunque tipo, semplicemente attraverso qualche click. Che l’idea sia buona lo sottolinea l’attenzione che ha dato al portale l’inserto tecnologico del Corriere della Sera, Corriere Innovazione, a cui ha dedicato un articolo della giornalista Carolina Saporiti.

“L’idea è nata un anno e mezzo fa circa: volevamo organizzare una festa per Capodanno e ci siamo accorti che mancava qualcosa che ci guidasse nel farlo” E’ iniziata così l’avventura di questi due studenti di economia che hanno fatto dei loro studi una base, un’impostazione che li ha aiutati nella costruzione della loro creatura. “Non è stato facile, era una scelta azzardata ma dopo aver analizzato il panorama e cercato di capire se effettivamente la cosa aveva futuro abbiamo avuto la conferma che l’idea era valida e abbiamo trovato tanta gente che ci ha aiutato, anche nella costruzione del sito per esempio T4all e Giango.” .

Oltre al coraggio e alla motivazione, quello che non è mai mancato a Simone e Lorenzo è l’entusiasmo e la voglia di creare qualcosa di fruibile e allo stesso tempo di “chic” come dimostra la scelta del nome. “Choosi” è infatti l’unione di due parole inglesi choose ed easy, che rispettivamente significano scegliere e facile, ma dalla loro fusione emerge il termine choosy che invece vuol dire “esigente”, termine con il quale l’ex ministro del lavoro Elsa Fornero definì la generazione di cui anche loro due fanno parte, per cui questa scelta è stata una sorta di sfida e una scommessa. “Se fate caso ai nomi di tutti i siti di maggior successo hanno tutti la doppia : yahoo, google…non è stata una cosa scaramantica però ci piaceva”.

Continuano a raccontare i passi che hanno fatto, le varie tappe lo svilupparsi del loro progetto e man, mano che vanno avanti in questo racconto emerge sempre di più la loro soddisfazione e il loro orgoglio. Non si sentono arrivati, non sono presuntosi ma neppure falsi modesti: sono orgogliosi di quello che hanno fatto, ma soprattutto di quello che ancora possono fare. Sono amici di vecchia data, sono stati compagni di squadra e sono diventati colleghi: sono complici, sono due opposti e per questo si completano e questo completarsi permette loro di avere sempre una doppia prospettiva anche nelle scelte professionali.

Non hanno giacca e cravatta, non camminano con una ventiquattrore sotto braccio, ma hanno idee, innovazione e entusiasmo. Sono ragazzi giovani e se gli chiedi se si sentono imprenditori sorridono quasi imbarazzati e poi rispondono ” si, lo siamo ma non per una questione prettamente legale. Lo siamo nella misura in cui siamo liberi di fare quello che vogliamo e quello che ci piace in un contesto diciamo professionale”. Senza dubbio partire con un questa attività non è stato semplice e veloce, ed è stata una scommessa, ma certamente quella che era poco più di un’idea mesi fa oggi è una realtà che si sta facendo strada nel mondo dell’imprenditoria giovanile e che ha tutte le carte in regola per arrivare lontano!

Vittoria Guideri

Maria Vittoria Manganelli