Caritas: “Raddoppiate le necessità e le esigenze di aiuto dall’inizio della pandemia”

La Caritas diocesana di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino ha vissuto l’intero periodo dell’emergenza Covid 19, la Fase 1, dai primi di marzo al 4 maggio, modificando e adattando i suoi servizi in base alle ordinanze governative e ai bisogni sanitari; continuando a stare vicino a chi ha bisogno, agli ultimi e in modo particolare a chi è solo ad affrontare gravi difficoltà.

“In questi due mesi – dicono dalla Caritas – abbiamo sperimentato la generosità e il grande cuore della popolazione della nostra diocesi: c’è stata una grande attenzione e fiducia nella Caritas. Tante persone singolarmente ma anche enti, fondazioni, club service, aziende, negozi, farmacie hanno contribuito con offerte in denaro all’acquisto di viveri o hanno offerto beni da loro prodotti o commercializzati. Gruppi di dipendenti ci hanno donato i loro buoni pasto. C’è stato anche chi, nei momenti più critici, ha cucito mascherine per i volontari che operavano nei servizi. Oltre a tanta generosità nel donare abbiamo ricevuto anche la disponibilità di tanti giovani disposti a mettersi a servizio come volontari, adottando tutte le precauzioni necessarie, sia per preparare i pasti alla mensa, gestita dalla Congregazione delle Vincenziane di San Girolamo, sia per distribuire nelle case pasti pronti e pacchi alimentari”.

“Un ringraziamento particolare – proseguono dalla Caritas – va alle Contrade di Siena che si sono mobilitate da subito con i loro ‘apini’ per consegnare viveri, in centro città e in periferia, a persone e famiglie in stato di necessità e che, per motivi di sicurezza sanitaria, erano costretti al proprio domicilio. In questi due mesi abbiamo registrato in tutto il territorio diocesano un raddoppio di bisogni e di richieste: solo nel centro città di Siena le famiglie seguite dai nostri centri sono passate da 80 a 140 e ogni giorno il numero  aumenta. L’incremento è stato registrato anche nel servizio mensa di San Girolamo: dai 1008 pasti del mese di marzo siamo passati a 1107 pasti del mese di aprile (includendo sia quelli consegnati a domicilio che quelli distribuiti in loco). I centri Caritas della città (San Miniato, San Girolamo e Arbia) hanno dovuto incrementare la distribuzione settimanale dei pacchi viveri da 48 a 80 la settimana. Le Caritas di Monteroni, di San Rocco, di Sovicille hanno incrementato la distribuzione di pacchi viveri da 36 a 60 settimanali. Le Caritas di Colle di Val d’Elsa (parrocchia di San Marziale, di Spugna e le Caritas delle parrocchie di Colle Alta) e di Poggibonsi hanno incrementato la distribuzione da 165 a 225 pacchi viveri settimanali. L’11 aprile a Montalcino è stata inaugurata la ‘Bottega solidale’, fortemente voluta dall’amministrazione comunale e dal parroco, don Antonio Bartalucci, per rispondere ai bisogni di povertà alimentare di quel territorio. La Caritas diocesana è intervenuta direttamente a Cinigiano dove il direttore, don Giovanni Tondo, ha rifornito di generi alimentari la Misericordia locale per contribuire al sostegno di circa 15 famiglie”.

“In tutta la diocesi – si legge ancora nella nota – continua la mobilitazione per sostenere e non lasciare solo nessuno. Sebbene la sede della Caritas diocesana sia chiusa, tutti i servizi sono attivi grazie alla disponibilità telefonica h24 per accogliere le più svariate richieste e organizzare le possibili risposte. L’ospitalità nella Casa di accoglienza Notturna per Adulti in via Piccolomini, con 7 ospiti, si è trasformata da notturna a residenziale. Inoltre tre nuclei familiari, di cui due con minori in cura presso l’ospedale Le Scotte, sono al momento ospiti stabili nei nostri centri. Inoltre sono stati allestiti 4 posti emergenziali per persone senza fissa dimora e continuiamo a sostenere economicamente chi è rimasto bloccato in alloggi provvisori. Il seminario di Montarioso ha accolto gratuitamente medici e infermieri (13 posti) assunti presso l’azienda ospedaliera universitaria e la stessa disponibilità è stata data per l’accoglienza di operatori sanitari  dell’ospedale di  Campostaggia  presso il Seminario di Colle di Val d’Elsa.  Tra le varie forme di aiuto, in piena collaborazione con il Comune di Siena e con le altre associazioni di volontariato, abbiamo supportato molte persone per la compilazione della domanda on line per i buoni spesa governativi distribuiti dal Comune. In questo contesto ci stiamo facendo prossimi a molte persone e nuclei familiari, italiani e stranieri, condividendo con loro la sofferenza vissuta in questo tempo. Soggetti con lavori precari, contratti a chiamata, o costretti ad aprire la partita IVA perché le aziende non possono o non vogliono assunzioni a tempo indeterminato. Soggetti in attesa dell’erogazione della cassa integrazione che vivono in condizioni di bisogno economico impellente.  Famiglie senza strumenti informatici per permettere ai propri figli di seguire le lezioni online. E poi tanti affitti da pagare, piccole attività commerciali chiuse, ecc… Tutte queste difficoltà non ci devono spaventare, ma anzi alimentano la speranza che si concretizza nel continuare a collaborare in sinergia con tutti gli enti locali, con la Prefettura, la Questura e con le altre associazioni di volontariato: Misericordia, Pubblica Assistenza, Croce Rossa, oltre che con il servizio sociale della Sds senese e la Fondazione Territori Alta Val d’Elsa. Ci stiamo rendendo conto sempre più che solo unendo le forze, nel pubblico e nel privato, con le categorie economiche e i sindacati, solo cercando un modo nuovo di produrre e distribuire ricchezza, possiamo uscire dalla pandemia del corona virus e dalla crisi economica e sociale che ne è scaturita”.