Accordo sindacati Gsk: è polemica

E’ stata firmata in Confindustria un’ipotesi di accordo fra Gsk e sindacati per il futuro dell’azienda, ma è polemica fra le organizzazioni sindacali. L’accordo non è stato infatti sottoscritto dalla Cgil, sindacato di maggioranza: le parti si rivedranno nei prossimi giorni, ma intanto è battaglia a colpi di dichiarazioni.

La Uiltec-Uil ha comunicato che, presso la sede di Siena della Confindustria Toscana Sud, “è stato ratificato l’ipotesi di accordo in Gsk, che è ufficialmente formale. Lo stesso è stato sottoscritto esclusivamente dalle componenti della Rsu di Femca Cisl e di Uiltec Uil oltre che dalle rispettive Organizzazioni sindacali quanto ancora una volta la componente di maggioranza Filmtec Cgil non ha ritenuto soddisfacenti le condizioni dell’accordo stesso. Precisiamo che tale accordo, già peraltro in atto con numerose conversioni Gsk e staff leasing, prevede assunzioni scaglionate nei prossimi mesi per un numero complessivo di 140 contratti a tempo indeterminato. Inoltre, l’accordo sottoscritto, discusso nel corso degli ultimi 8 mesi comprende e prevede oltre ai numeri anche sostanziali argomenti interessanti quali: creazione osservatorio aziendale, razionalizzazione dell’utilizzo dei contratti a termine e miglioramento dei criteri graduatorie aziendali. Come Uiltec Uil siamo pienamente soddisfatti per aver eliminato qualsiasi forma di alibi per l’azienda alla possibile delocalizzazione per mancanza di interlocuzione e accordi sindacali”.

“A dire di no – ha replicato Marco Goracci, segretario generale della
Filctem Cgil – non siamo stati noi, ma le altre sigle sindacali. Nell’ipotesi di accordo firmato, infatti, non c’è traccia del blocco del turn over dei precari che avevamo chiesto. Su questo tema avevamo avuto anche rassicurazioni, ma poi giunti al’incontro per la firma di questo aspetto non si è neppure voluto parlare. Ci ritroveremo il 22 gennaio, noi siamo aperti e vorremmo firmare, in modo da avere un accordo unitario, ma è necessario aprlare anche di questa problematica”.

“E’ davvero incredibile questa situazione – scrive in una nota stampa di
 Gian Luca Fe, segretario Femca Cisl – Vale la pena ricordare, una volta in più, che l’ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 4 dicembre ha visto una trattativa serrata per mesi alla quale la Filctem Cgil non ha partecipato nelle fasi decisive, avendo scelto la strada delle accuse strumentali che sono state più volte ribadite nel corso delle assemblee del 5 dicembre e nelle settimane seguenti sui giornali. Le assemblee, più simili ad un’arena che ad un’occasione di civile confronto, avevano visto quella componente sindacale fare critiche senza ritegno all’ipotesi definendola non valida e assolutamente non adeguata alle aspettative e alla reale tutela di quello che loro hanno sempre definito “precariato”.

“Accordo farlocco”, “Cisl e Uil ingenui”, “vergognatevi” sono state alcune delle accuse a noi rivolte, accanto alla proclamazione di uno stato di agitazione (contro un accordo sindacale!), che non ha ovviamente avuto alcun seguito. Avevamo deciso la strada del silenzio, non solo convinti della bontà di quanto avevamo fatto, ma anche certi che i contenuti dell’accordo (come più volte dichiarato dall’azienda), fossero in fase di applicazione e già in grado di dare risposte a decine e decine di lavoratori che altrimenti rischiavano di essere già a casa. Ora diciamo basta a questa farsa mediatica”

“La Filctem Cgil, probabilmente rendendosi conto dell’autogol che ha fatto, dopo lunghi giorni di dissenso, ha magicamente affermato nella riunione di ieri che l’ipotesi andava bene, salvo pretendere (per poi magari fregiarsi di meriti che sfortunatamente non può prendersi) una integrazione, ancora una volta proposta in solitaria (ci chiediamo perché non erano al tavolo quando i giochi erano aperti). Il tentativo è stato di mettere sotto pressione l’azienda con il tramite di Confindustria, che invece si è adoperata per ricomporre una situazione nella quale Filctem Cgil si è, per scelta, autonomamente messa. Senza esprimere giudizi sulla modalità con cui Confindustria ha operato cercando di farci modificare un accordo già applicato e di cui era prevista la sola ratifica, “il lavoro diplomatico” rischiava di farci passare realmente da “ingenui”. La trappola e il giochino sono stati scoperti velocemente nel corso dell’incontro.  Pur stigmatizzando chi si è prestato a tanto, lì si ingenuamente, la nostra scelta è stata quella ratificare l’ipotesi di accordo. A questo punto ribadiamo che l’accordo che è integralmente definito e che il prossimo incontro sarà oggetto di temi già previsti nell’accordo stesso che se necessario saranno migliorati”.