Vicolo del Trapasso: la stradina “nascosta” dell’Oca

Il vicolo del Trapasso deve il suo nome al fatto di unire due strade più grandi e importanti, quasi come una scorciatoia.

Il vicolo del Trapasso, che unisce via del Tiratoio con via di Santa Caterina. Deve il suo nome, letteralmente, al fatto di unire (quasi come una scorciatoia) due strade più grandi e importanti. L’intitolazione è già presente nello stradario del 1781. A Siena esistevano varie strade che, avendo questa funzione, avevano anche nomi uguali o simili: nello stradario del 1789 si chiamava che vicolo del Trapasso, con tutta probabilità, anche l’odierna via di Pescheria.

13709907_493823497482165_832796514039120022_n

Sempre nello stradario del 1789 esisteva anche un vicolo che si chiamava “Trafigge“: a destra di Via del Fiore (attuale via dei Pispini) si aprivano due distinti vicoli che la univano con Via dell’Oliviera, appunto Vicolo del Sasso e Vicolo Trafigge, che si trovava per forza tra il primo e l’oratorio di San Gaetano. In effetti, la veduta del Vanni è chiarissima e lascia intravedere un secondo Vicolo che può essere individuato, circa all’altezza dei numeri civici 60 e 58 di Via dei Pispini.

13680627_493823530815495_5266980535357956180_n

In questo punto, infatti, sorge un edificio palesemente aggiunto ai due laterali preesistenti, con un ampio arco tamponato che forse costituì un passaggio anche in tempi successivi, fino alla sua definitiva chiusura. Per quanto riguarda il nostro vicolo del Trapasso, una vecchia indicazione, con questo nome, si può ancora vedere nell’attuale vicolo del Tiratoio come se, nel tempo, la stradina avesse modificato il suo percorso.

Maura Martellucci

Roberto Cresti