Viale Curtatone: ma non Montanara

Sotto il fascismo la strada è stata dedicata alla memoria di Italo Balbo.

Viale Curtatone unisce piazza San Domenico e via dei Mille con via Tozzi. La prima proposta di dedicare alla battaglia di Curtatone e Montanara una strada cittadina fu avanzata dal conte Bernardo Tolomei, allora consigliere comunale, nel 1879 in memoria anche del contributo e della partecipazione di Siena e dei senesi dettero allo scontro. La questione rimase in sospeso per oltre dieci anni, nonostante la giunta avesse già individuato la “via S. Domenico”, che andava “dalla piazza S. Domenico” fino “al Passeggio della Lizza” come la più adatta ad assumere il nuovo nome.

Nel 1891 la vecchia idea di modificare il nome della strada tornò alla ribalta a seguito di petizione avanzata dal “Sottocomitato Senese dei Veterani 1848-49”, nella quale si chiedeva alla giunta municipale di denominare “una via o una piazza di Siena col nome di Curtatone e Montanara”. La proposta fu dibattuta subito in consiglio comunale preso atto che la stessa era già stata presentata “anni or sono in un’adunanza consiliare” e la ciunta aveva preso “impegno di studiarne l’attuazione” e si deliberò all’unanimità “che alla via S. Domenico” venisse posto “il nome di viale Curtatone”.

Bisogna notare che sia nell’originaria proposta del Tolomei sia nella petizione dei veterani l’intitolazione richiesta per la via era “Curtatone e Montanara”, mentre in fase di approvazione si preferì esaltare e tramandare a futura memoria l’eroismo dimostrato delle truppe “italiane” a Curtatone, quando nonostante la clamorosa inferiorità numerica seppero resistere agli austriaci per l’intera giornata, e dimenticarsi, potremmo dire, degli eventi decisamente meno fortunati di Montanara, dove i nemici soverchiarono ben presto i malcapitati soldati piemontesi, rinforzati da toscani e napoletani, uccidendone un gran numero e facendo anche numerosi prigionieri.

La strada rimase consacrata alla battaglia di Curtatone fino al 1931, quando il podestà Bargagli Petrucci preferì ristabilire il nome di “viale S. Domenico, dal passeggio della Lizza a piazza Camporeggi”.

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Alla memoria di Curtatone, invece, si voleva dedicare un viale all’epoca ancora in fase progettuale “nel suburbio di Camollia” e doveva collegare l’odierno viale Mameli (allora viale Mazzini) a viale Ricasoli, attraversando, in pratica, una parte di piazza d’Armi.

Arrivò la guerra e il progetto, ancora sulla carta, non fu più realizzato, tant’è che con delibera del podestà n. 481 del 3 agosto 1943 fu determinato di ridare il nome di Curtatone al viale San Domenico che, peraltro, non si chiamava più così, perché nel frattempo era stato denominato viale Italo Balbo.

Infatti, non appena il Savoia-Marchetti S.M. 79 pilotato dal celebre aviatore, allora governatore della Libia, fu abbattuto sopra il cielo di Tobruck (Egitto), provocandone la morte il 28 giugno 1940, il podestà di Siena Luigi Socini Guelfi, per onorarne la memoria, gli intestò proprio il viale San Domenico, salvo poi tornare sui propri passi pochi giorni dopo la caduta del regime fascista (25 luglio 1943), ripristinando la denominazione risorgimentale risalente al 1891.

Maura Martellucci
Roberto Cresti