Via Fabbrica d’Opera, il Comune senza il Capodanno

L’associazione pratese Fabbrica d’Opera era subentrata al tandem Consorzio Il Campo-Claridea

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Il Comune risolve il contratto, per gravi inadempienze, con l’associazione pratese Fabbrica d’Opera per l’organizzazione di eventi nel centro storico. Ora resta scoperto il Capodanno e l’Amministrazione comunale dovrà trovare una soluzione alternativa. Si arriva così alla conclusione di un rapporto dovuto a un bando che ha avuto una vita travagliata. Ne ripercorriamo le diverse tappe:

Il bando

Il 28 aprile del 2015 esce il bando di gara (atto dirigenziale n°668) per l’organizzazione, per un triennio, di eventi culturali di ogni genere nel Centro Storico. Il Comune mette a disposizione, come cifra massima di compartecipazione alle spese, 50mila euro ottenuti come Capitale italiana della Cultura 2015. Il bando prevede che l’aggiudicatario organizzi minimo otto eventi all’anno, compreso uno per la notte del 31 dicembre. Inoltre, tre di questi spettacoli devono essere di rilevanza nazionale o internazionale. I criteri di aggiudicazione vengono individuati in: attrattività del cartello proposto (35 punti max); sostenibilità tecnico-progettuale (30 punti); inclusività (10 punti); minori oneri finanziari e logistici a carico del Comune di Siena (5 punti); ribasso sulla compartecipazione (20 punti).

Primo affidamento dell’organizzazione degli eventi

Con l’atto dirigenziale n°911 del 10 giugno 2015 c’è la determina che affida l’organizzazione degli eventi al raggruppamento temporaneo d’imprese composto dal Consorzio Il Campo, soggetto che riunisce i commercianti di Piazza del Campo, e la società di Certaldo Claridea s.r.l.. Il pool aveva vinto il bando con il punteggio di 59,833/100 e un ribasso percentuale sull’importo riconosciuto dal Comune quale compartecipazione alle spese del 4%, per complessivi 48mila euro.

Rinuncia del raggruppamento Consorzio Il Campo-Claridea s.r.l.

Il 29 settembre 2015 il Consorzio Il Campo, mandatario del raggruppamento di imprese con Claridea, con una nota annuncia di voler rinunciare alla stipula del contratto con il Comune per l’organizzazione degli eventi, a causa di mutamenti nella compagine del Consorzio medesimo. Alcuni problemi con l’amministrazione comunale erano sorti nell’estate, quando, a causa del ritardo nella rimozione del tufo post Palio di agosto (sempre 2015), il gruppo di commercianti chiese i danni a Palazzo Pubblico. Per questa ragione Andrea Bellandi, presidente del Consorzio, si era dimesso il 19 agosto.

Affidamento a Fabbrica d’Opera

All’associazione pratese di promozione sociale Fabbrica d’opera, con l’atto dirigenziale n°1958 del 11 dicembre 2015, viene affidata l’organizzazione degli eventi in sostituzione del tandem Consorzio Il Campo- Claridea, in quanto seconda classificata nel bando del 28 aprile. Dalle carte non ci è dato sapere, però, con quale punteggio. Fabbrica d’Opera riconosce al Comune di Siena un ribasso percentuale sulla compartecipazione alle spese del 6%, per una cifra di 47mila euro. L’associazione pratese, capitanata da Riccardo Rami, nasce nel 2011 ed è specializzata nell’organizzazione di spettacoli lirici.

Programma degli eventi per il 2016

Fabbrica d’Opera presenta all’amministrazione comunale un programma per il 2016 ambizioso: ventinove eventi (ben al di sopra degli otto minimi previsti dal bando), di cui cinque a ingresso gratuito (rispetto ai tre richiesti dal Comune). I tre spettacoli di punta sono il concerto del pianista Ezio Bosso in Fortezza Medicea, previsto per il 24 settembre, lo show del reuccio italiano dei musical Manuel Frattini, programmato per il 25 giugno in piazza Jacopo della Quercia e la messa in scena, sempre davanti al “Facciatone” ma il 24 giugno, della Tosca di Giacomo Puccini. Il 24 marzo 2016 la giunta comunale approva all’unanimità, con l’eccezione dell’assente Stefano Maggi, il programma presentato dall’associazione pratese. Il 12 aprile “Siena in scena”  viene illustrato alla stampa dal sindaco Bruno Valentini, dall’assessore Sonia Pallai, dal presidente di Fabbrica d’Opera Catia D’Agostino e dal direttore artistico per la lirica Silvia Pacini.

Fabbrica d’Opera si lamenta della collaborazione con il Comune

Nello svolgimento degli eventi qualcosa non va. Il 7 giugno Catia D’Agostino rilascia a Giulia Maestrini su “La Nazione” alcune dichiarazioni significative. «Siamo molto disorientati – dice il presidente di Fabbrica d’Opera –  perché la città non risponde come siamo abituati. Abbiamo avuto problemi per il maltempo, è vero, ma anche questioni organizzative tecniche che non sono state risolte facilmente. Sugli eventi c’è poca promozione da parte del Comune, inoltre una serie di promesse, anche di istituti di credito e partner che si erano detti disponibili, sono state disattese».

«Mi sembrava che il programma rispondesse a tante diverse necessità e caratteristiche – aggiunge la D’Agostino – quindi sono spiazzata. Non riesco a comprendere cui prodest. Valorizzare il proprio territorio significa crederci, il primo atto d’amore per la propria realtà sta proprio nella partecipazione. Invece persino sul territorio nessuno vuole investire, nessuno sembra crederci. Ci vorrebbe un piccolo passo indietro e una buona dose di umiltà da parte della città: non si può continuare a vivere sul retaggio di un passato che non c’è più».

Eventi fantasma o poco frequentati

La presenza degli spettacoli di “Siena in scena” è quasi impalpabile, tra eventi cancellati e spostati a poco dallo spettacolo, vedi “La Tosca” ma anche il concerto, atteso, di Ezio Bosso. Anche la partecipazione, come emerge dalle parole della stessa presidente di Fabbrica d’Opera Catia D’Agostino, non è delle migliori.

Interrogazione in Consiglio comunale

Il 6 settembre Michele Pinassi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, porta in Consiglio la questione degli eventi e le parole rilasciate alla stampa il 7 giugno da Catia D’Agostino. Risponde l’assessore Pallai: «Grandissimo è stato lo stupore a leggere quelle dichiarazioni, di tale disappunto gli uffici hanno provveduto a rendere partecipe la società dichiarante in apposito e specifico incontro richiamandola ad una maggiore correttezza di comportamenti, ad un maggior rispetto della città ospitante e ad evitare dichiarazioni non fondate e non corrispondenti al vero. L’Amministrazione ha valutato la possibilità di attivare anche altri strumenti nei confronti della dichiarante, tuttavia, le dichiarazioni rese appaiono rientrare nell’ambito della critica e dell’ordinaria libertà di espressione. Non costituiscono inadempimento contrattuale, né sembrano suscettive di configurare ipotesi più gravi e pertanto il richiamo formale è sembrato l’unico strumento a disposizione dell’Amministrazione comunale». Nello specifico il membro della giunta con le deleghe per il turismo replica alle affermazioni della D’Agostino su mancanze da parte del Comune nella promozione degli eventi: «…nell’incontro è stato ricordato e fatto ben presente alla società che contrattualmente gli oneri promozionali erano a carico dell’aggiudicatario Fabbrica d’Opera che dispone anche di un proprio ufficio stampa e che il Comune era obbligato esclusivamente al sostegno promozionale delle iniziative, cosa che ha ben fatto, sostegno che è stato garantito puntualmente e nei limiti consentiti dalla disponibilità di informazioni attraverso portale, ufficio stampa, social etc..».

Il Comune agisce contro Fabbrica d’Opera

Al 6 ottobre degli spettacoli previsti entro quella data: cinque sono stati annullati, cinque spostati senza preavviso, uno posticipato, cinque eliminati dal cartellone e quattro rinviati regolarmente. Fra gli eventi cancellati c’è anche il concerto di Ezio Bosso, previsto per il 24 settembre.  Alla richiesta di chiarimenti da parte del responsabile comunale del procedimento Fabbrica d’Opera ha replicato di non poter rispondere, perché le ragioni sono “sottoposte alle norme della privacy”. In quest’estate l’artista torinese, affetto da una malattia neuro-degenerativa progressiva, ha annullato anche altre esibizioni, come quelle previste ad Asti e ad Aosta. In questo due casi, però, il pianista ha fatto esplicitamente riferimento alle proprie condizioni di salute come ragione delle cancellazioni.

A questo punto il Comune decide di mandare tre pagine di contestazioni a Fabbrica d’Opera, la cui replica contiene delle controaccuse all’Amministrazione.

La risoluzione del contratto

Con l’atto dirigenziale n°1759 del 7 novembre arriva la risoluzione del contratto da parte del Comune.

 

Emilio Mariotti