Una preghiera d’amore per “Costanza”

Quella dedicata a “Costanza” è una delle serenate più intense del canzoniere popolare senese, una di quelle da cantare a occhi chiusi

“Costanza” è una delle serenate più intense del canzoniere popolare senese. E’ una  gentile preghiera d’amore. Il protagonista è un lui che implora l’amata con parole delicate e idealizzanti. Sì, perché quando le dice, ripetutamente, “tu sei la vita mia/ la mia speranza sei tu” le mette in mano il suo destino, quasi fosse una divinità. Questa idealizzazione porta l’uomo a chiederle, umilmente, di poterla amare. Tutto è nato per un colpo di fulmine, quando lo sguardo di lui si posò per la prima volta sul viso di lei. Fra l’uomo e la Costanza della canzone ci deve essere stato un trascorso amoroso, visto che lui pronuncia la frase “dimmi che m’ami ancor”. Da notare, non le dice “amami ancor”, quindi il protagonista sembrerebbe accontentarsi anche di un amore detto, magari falso, e non di uno reale. Qualche cinico lo potrebbe definire, in maniera assai contemporanea, “zerbino”. Ma noi, che siamo un poco romantici, lo chiameremo “innamorato”.

A livello melodico e di ritmo “Costanza” è una serenata classica, da accompagnare con una chitarra. E’ un canto da voce solista, ma, come spesso succede per gli stornelli senesi, può essere interpretato anche polifonicamente. Quando succede, specialmente in Contrada, è uno di quei momenti in cui è possibile vedere 4 o 5 persone cantare a occhi chiusi. Chissà, forse ognuno degli interpreti la dedica alla “Costanza” che ha dentro di sé: un amore presente o uno passato o uno che resterà solo un’idea.

Quando sul tuo bel volto

lo sguardo mio fissai,

da tanto amore fui colto

e sospirai a te.

 

Amarti mi sia concesso,

amare te Costanza,

tu sei la vita mia,

la mia speranza sei tu.

 

Se mi vuoi far felice,

diglielo al ciel che m’ami,

ascoltami un momento,

dimmi che m’ami ancor.

 

Amarti mi sia concesso,

amare te Costanza,

tu sei la vita mia,

la mia speranza sei tu.

 

Tu sei la vita mia,

la mia speranza sei tu.

 

Emilio Mariotti