Una famiglia che abbraccia Cencio e masgalano

Il drappellone di Andreini è un viaggio metafisico nel sacrificio del Cristo. Il masgalano di Flamini è un omaggio alla circolarità della vita.

Un applauso forte, sincero, quello che ha accolto il drappellone di Tommaso Andreini. Un cencio surrealista, dedicato al giubileo straordinario che Papa Bergoglio ha incentrato sulla Misericordia. Un tema forte, carico di emotività che il giovane Andreini ha saputo coerentemente rappresentare. È sempre una sfida dipingere un palio, ancor più da senese e da contradaiolo e presentare una propria creatura alla città.

La stessa Margherita Anselmi Zondadari ha definito, in occasione della presentazione, «le pennellate di Tommaso come acqua di una sorgente a simboleggiare tutto quello che sentiva dentro, dalla gioia di aver ricevuto questo incarico, tutto il suo sentimento e la voglia di realizzare questo cencio».

Un’impalcatura che si apre tra uomo e animale, al centro del costato di Cristo un cuore rosso verso cui si tendono le mani degli angeli, come a cercare di afferrarlo. Come a cogliere una misericordia possibile, con caparbietà. Di caparbietà ha parlato ieri nel Cortile del Podestà anche il sindaco Bruno Valentini: «Non sono stati anni facili per la nostra città, lo sappiamo tutti, ma la storia di Siena è fatta di coraggio. Siamo andati avanti con un unico obiettivo: il bene di Siena».

Eleganza e senesità che contraddistinguono anche il masgalano di Chiara Flamini, il cui tratto dominante è, come sottolinea Senio Sensi, quello di essere “un masgalano di famiglia”. È infatti dedicato alla madre Rosanna Bonelli, detta Diavola/Rompicollo, che ha offerto l’opera per festeggiare i 60 anni dall’aver corso il suo palio, unica donna a correrne uno nel ‘900. Altra citazione di “famiglia” per Chiara Flamini quella sulla parte superiore dove vengono riportate alcune strofe di Luigi Bonelli, suo nonno e sceneggiatore della prima metà del secolo scorso.

Questo cencio e questo masgalano rappresentano un abbraccio corale, familiare, dove un’intera famiglia, quella senese, si stringe intorno alla propria Festa.

Selene Bisi