Una delegazione dell’Acn Siena ad Erevan (Armenia) per il ‘Festival dell’amicizia’

Una rappresentanza del Siena calcio è stata ospite ad Erevan, capitale dell’Armenia, alle celebrazioni dei venti anni dal primo ‘Concerto dell’Amicizia’, progetto internazionale che dal 1997 visita i luoghi simbolo della storia antica e contemporanea. L’evento è culminato domenica sera con una straordinaria esecuzione musicale diretta dal maestro Riccardo Muti con l’Armenian State Chamber Choir, l’Armenian Philharmonic Orchestra e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il maestro Muti ricorda: “È ancora vivo il ricordo del silenzio commosso, dell’emozione intensa che attraversava il Palazzo dell’Arte e dello Sport a Erevan di fronte alla musica di Giuseppe Verdi. Era l’estate del 2001. Oggi, dopo vent’anni, torniamo in quella terra antica e dura, inquieta, in bilico tra Oriente e Occidente. Torniamo a lanciare un ponte di fratellanza, un segno di speranza, convinti come allora che attraverso la musica si possano superare incomprensioni e diversità di cultura, di lingua, di religione”.

Cristina Muti, moglie del maestro e presidente del Ravenna festival sottolinea: “È un Paese culla di una civiltà di cui tutti vogliono mangiare un pezzo concludendo un olocausto iniziato il secolo scorso. Paese tra i più dimenticati del mondo”.

Il principale regista dell’avvenimento è stato Vaagn Oganyan, vice presidente dell’Acn Siena. La rassegna, peraltro, si è aperta con un concerto di Beethoven eseguito proprio dalla figlia del vicepresidente Oganyan, Maya di 15 anni, che ha suonato magistralmente il pianoforte accompagnata dall’orchestra sinfonica dell’Armenia diretta dal maestro Eduard Topchjan. A sigillo di un programma composto dal Te Deum di Haydn, Kyrie K 341 di Mozat e Messa n. 2 di Schubert, è stato eseguito il Purgatorio del compositore armeno Tigran Mansurian, una prima assoluta commissionata dal Ravenna Festival per l’anniversario di Dante.

Al bellissimo spettacolo hanno partecipato anche il presidente della Società di calcio bianconera, Armen Gazaryan, l’altro vice presidente, Alessandro Belli, il direttore generale Andrea Bellandi ed il consulente Andrea Ristori. Il rientro dei dirigenti italiani è comunque previsto per questa sera, lunedì 5 luglio.

Nel 2001 il Festival aveva scelto Erevan come destinazione delle Vie dell’Amicizia in occasione delle celebrazioni per i 1700 anni dalla proclamazione del Cristianesimo come religione dello stato armeno. Il Siena calcio, che anche nella prossima stagione militerà nel campionato di serie D, già dalla passata stagione aveva manifestato l’impegno di unire all’impegno sportivo anche quello culturale, partendo proprio dalla ‘N’ di Acn. Proprio sulla cima dell’Ararat, la tradizione riconosce l’approdo dell’Arca di Noè, e la vita, che da lì riprese a scorrere dopo il Diluvio Universale; è dunque al cospetto della millenaria cima, sacra agli armeni, che si vuole rinnovare il messaggio di fratellanza e speranza nel futuro.

Siena e l’Armenia, del resto, sono unite sin dal medioevo grazie alla presenza di ecclesiastici armeni, in particolare monaci appartenenti all’ordine basiliano i quali possedevano la chiesa di Santa Croce, ricordata per la prima volta nel 1263, e che secondo alcuni studi si ipotizza fosse intitolata ai santi Simone e Taddeo ed alla Vergine. In questo antico tempio, nel 1372 venne copiata la traduzione armena del lezionario romano (Cašoc ‘ latinac ‘). Nella Biblioteca comunale degli Intronati, inoltre, si conserva un innario del XIV secolo ed un altro manoscritto, copiato nel 1585, contenente l’Ave Maria in diverse lingue, fra cui l’armeno.