Siena ed il Santa Maria della Scala ricordano Chantal Akerman

Domenica 1 ottobre alle 17 in Sala San Galgano, Siena ed il Santa Maria della Scala rendono omaggio alla regista Chantal Akerman, in occasione del 21esimo Terra di Siena Film Festival.

Domenica 1 ottobre alle 17 in Sala San Galgano, a due anni dalla sua scomparsa, la città di Siena ed il Santa Maria della Scala, nell’ambito del 21esimo Terra di Siena Film Festival, rendono omaggio a Chantal Akerman con la proiezione del documentario di Marianne Lambert I Don’t Belong Anywhere: The Cinema of Chantal Akerman (2015) e l’installazione di Chantal Akerman Une voix dans le désert (2002), in mostra al Santa Maria della Scala dal 1 al 15 ottobre 2017 con l’organizzazione di Opera – Civita.

Artista, filmaker, scrittrice e attrice, Chantal Akerman (Bruxelles, 6 giugno 1950 – Parigi, 5 ottobre 2015) è stata consacrata dalla critica come una delle più importanti registe della scena europea già negli anni Settanta. Il documentario di Marianne Lambert – che sarà proiettato nella Sala San Galgano del Santa Maria della Scala il primo ottobre alle 17.00 – ne ripercorre la straordinaria produzione artistica tra Bruxelles, New York, Parigi e Tel Aviv. La filmografia di Akerman ha attraversato movimenti e generi, dalla Nouvelle Vague al New American Cinema, dai documentari sperimentali alle commedie brillanti. I suoi film hanno costituito una inesauribile fonte d’ispirazione per registi del calibro di Gus Van Sant, Todd Haynes e Sofia Coppola. Intervistato da Lambert, Van Sant ha raccontato l’influenza decisiva che Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles (1975) ha esercitato sul suo Last Days (2005), film ispirato agli ultimi giorni della vita di Kurt Cobain. Dagli anni Novanta, Akerman si è dedicata alla produzione di installazioni film-based che hanno rivoluzionato il rapporto tra cinema e museo. Video-installazioni come Woman Sitting After Killing (2001), De l’autre côté (2002) e NOW (2015) sono state esposte, tra le altre, a dOCUMENTA e alla Biennale di Venezia.

L’installazione Une voix dans le désert (2002), in mostra al Santa Maria della Scala dal 1 al 15 ottobre 2017, assume come fulcro simbolico un tema che ha permeato l’intera produzione artistica di Akerman: la frontiera. Nel 2002, al confine tra Stati Uniti e Messico – più precisamente, tra Agua Prieta, cittadina messicana nello stato di Sonora, e Douglas, la città dall’altro lato –, Chantal Akerman ha realizzato De l’autre côté, lungometraggio sperimentale che si configura come una meditazione sul grande nodo dell’immigrazione clandestina. Naturale estensione di questo film, Une voix dans le désert (2002) costituisce il frammento conclusivo dell’installazione tripartita che la regista ha presentato a Kassel in occasione dell’undicesima edizione di dOCUMENTA. Sullo schermo di Une voix dans le désert viene proiettato un secondo schermo, che si staglia sul deserto che separa Arizona e Messico. Tra due alture – una nordamericana e una messicana – Akerman ha installato uno schermo bianco largo dieci metri. Le immagini conclusive di De l’autre côté si susseguono sulla superficie di questo spazio metaforico, scandite dalla voce di Akerman e dal violoncello di Sonia Wieder-Atherton.
“Queste immagini e questi suoni sono stati visti e ascoltati da entrambi i lati della frontiera. Abbiamo filmato questo schermo nel corso di alcuni giorni e di alcune notti. Tra tutte queste immagini abbiamo selezionato un’ora, un’inquadratura che inizia al termine della notte e si conclude con l’inizio del giorno.” (Chantal Akerman)

1 ottobre, ore 17
Sala San Galgano, Santa Maria della Scala, Siena
Proiezione a ingresso gratuito del documentario di Marianne Lambert, I Don’t Belong Anywhere: The Cinema of Chantal Akerman (2015)
Belgio, 2015, v.o. francese/inglese con sottotitoli in italiano

1-15 ottobre
Sala Vieri Mascioli, Santa Maria della Scala, Siena
Chantal Akerman, Une voix dans le désert (2002)
Installazione, Courtesy of the Chantal Akerman Foundation and Marian Goodman Galery, New York, London, Paris