Siena e l’alta formazione musicale: il Maestro Tristaino lascia e racconta i sei anni alla guida del Conservatorio Franci

In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’istituto Rinaldo Franci, l’ormai ex direttore Luciano Tristaino si racconta tracciando un bilancio complessivo degli ultimi sei anni. Anni intensi in cui ha affiancato il ruolo di dirigente a quello di insegnante di flauto traverso, rappresentando l’Istituto Rinaldo Franci non solo dal punto di vista istituzionale ma anche artistico, suonando in svariate manifestazioni.

“All’inizio del mio mandato l’Istituto si trovava in una situazione complessa dal punto di vista finanziario, l’ente locale era entrato in un momento di difficoltà, attraverso la convenzione che avevamo col comune eravamo come esternalizzati e avevamo bisogno di reperire fondi”. La reazione della dirigenza a queste difficoltà si è dimostrata forte attraverso il grande lavoro per il tanto atteso conseguimento del passaggio alla statalizzazione dell’Istituto e alla partecipazione ed interazione attiva con il territorio. Basti pensare all’apertura di un canale con il prestigioso polo musicale senese, l’Accademia Chigiana, che permette agli studenti di proseguire con la strada del perfezionamento l’alta formazione acquisita al conservatorio. “Avevamo il desiderio che la città potesse sentire il conservatorio come un suo patrimonio ed è stato stimolante venire a contatto e collaborare con associazioni, contrade, università e accademie creando così un fitto tessuto di relazioni da tenere vivo attraverso la musica”. L’Istituto inoltre ha avuto modo di farsi conoscere anche all’estero offrendo agli studenti la possibilità di partecipare al progetto Erasmus che ha portato a ben 24 partenariati con conservatori in tutta Europa. Grazie alla collaborazione con l’Università cinese di Nantong, l’Istituto può vantare, unico in Italia, l’attestazione della doppia laurea. “Dopo il conseguimento di questi obiettivi sognati e faticosamente raggiunti, sono felice di potermi dedicare totalmente al mio mestiere di musicista e insegnante – conclude il Maestro – Ai nostri studenti auguro di continuare ad amare la musica sempre, trovare nella musica un amore talmente potente che li possa mettere in comunicazione con l’umanità in modo costante”.

Clelia Venturi