Piazza dell’Abbadia: la prima sede dei Vallombrosani

Piazza dell’Abbadia ospitò la prima sede dei Vallombrosani: la chiesa conserva ancora la caratteristica facciata a capanna con rosone centrale.

Il toponimo di piazza dell’Abbadia, che si apre sull’omonima via, è attestata fin dal campione di strade del 1789. L’Ordine fiorentino dei Vallombrosani (fondato da Giovanni Gualberto nel 1036), si era insediato a Siena dalla prima metà del XII secolo, quando aveva fondato l’Abbazia di San Michele al Monte di San Donato, meglio conosciuta come chiesa dell’Abbadia. La costruzione, anche se alterata dai restauri di metà Novecento, conserva ancora la caratteristica facciata a capanna con rosone centrale simile al secondo monastero vallombrosano presente in città, quello dei Pispini (detto per questo “nuovo”, da cui derivò la denominazione di Abbadia Nuova).

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Nella seconda metà del ‘500 i beni dell’Abbazia di San Michele, abbandonata dai Vallombrosani, vennero concessi dal granduca Cosimo I ai Cavalieri di Santo Stefano, i cui stemmi si vedono ancora sulla facciata della chiesa.
Nel 1961, inoltre, vi si stabilirono i Padri Carmelitani e dettero, per questo, il nome alla piazza, che mantenne fino alla fine del XVIII secolo. In piazza dell’Abbadia ebbe la propria sede anche la Compagnia Laicale della Madonna della Disciplina, poi di San Michele Arcangelo. Dopo la scissione rimasero nella sede dell’Abbadia i fratelli della Compagnia di San Michele di Dentro che si riunivano nell’oratorio (resta ancora visibile il bel portale seicentesco) posto di fianco alla chiesa (oggi sede del cinema Alessandro VI). Di fronte alla chiesa dell’Abbadia si apre il retro di Rocca Salimbeni, con il muraglione dell’antico castellare dove, prima della chiusura, si apriva la porta di san donato che portava verso il cortile dell’ex dogana.

Maura Martellucci

Roberto Cresti