Palio, la rincorsa non è un tabù e la busta?

Perdurando le difese dei Quadrivia, con l’avvicinarsi del momento cruciale della mossa per il Palio, circola un’idea balzana: cambiare, in extremis, la busta.
L’eventualità, però, secondo quanto fa intendere il comma 6, dell’art.85, è prevista solo in caso di mossa non valida.
Ma se la rincorsa non entra, la mossa non si può dare; quindi la busta non si può cambiare.
L’espediente furbesco sarebbe di abbassare il canapo con la rincorsa fuori per simulare una mossa falsa. Come si dice: il rimedio peggiore del male, che inoltre viola l’interpretazione della validità della mossa in relazione alla posizione della rincorsa: che dovrebbe avere almeno l’incollatura all’altezza del verrocchino.

2
Senza, poi, contare la gioia di quelle Contrade che, avendo avuto dalla sorte un posto ottimo, rischiano di vederselo togliere per effetto di una prevaricazione e uno strappo al regolamento.
(E se poi, la seconda busta prevedesse ancora il Nicchio di rincorsa?)
Inutile girarci intorno: se si verificherà la dannata ipotesi del Nicchio decimo nell’ordine di mossa, la sola soluzione legittimamente praticabile sarà quella di revocare la facoltà di entrare di rincorsa, fare entrare la cavalla a mano, montarla tra i canapi e partire dalla decima posizione.
Scusate l’insistenza.

Paolo Neri