Palio di Provenzano – La corsa vista dagli occhi di Valter Pusceddu

“Sono contento che la contrada dell’Istrice sia soddisfatta del mio operato – dice Valter Pusceddu – Quando mi viene dato un impegno cerco sempre di onorarlo fino in fondo”.

Un Palio per fermare la nemica?

“Sì, questo era lo scopo dell’Istrice. E’ dal 1999 che questa contrada mi segue e mi sta vicina. Quando ha potuto mi ha dato l’opportunità di montare. In questa occasione puntavano a fare un Palio per fermare la rivale ed hanno pensato a me. Non mi sono mai nascosto. Ho sempre ammesso che avrei montato anche in una contrada con la rivale e che, nel rispetto del regolamento avrei fatto tutto per fermarla. Ecco ad esmpio perchè non l’ho contrastata alla mossa. E’ contro il regolamento e poi ha poco senso. In corsa è più difficile ma molto meglio”.

Soddisfatto di come hai fermato la Lupa?

“Sì, la parata più importante l’ho fatta alla fonte. Ho fermato l’azione di elfo che è un cavallo veloce e poteva girare tra i primi a San Martino. Così ha girato ottavo ed il Palio per la Lupa era finito. E’ stata una battaglia vera, senza esclusione di colpi ma nel rispetto della Festa”.

Rimpianti?

“Solo di aver trovato lo scosso della Civetta al Casato ed averci impattato. Così ho fatto un giro scarso. Avrei voluto fare tre giri anche perchè Moedi se li meritava. E’ un cavallino potente che farà strada. Mi spiace che non abbia potuto dimostrare le sue qualità”.

Questa corsa ti aiuterà a trovare una monta per agosto?

“Spero di sì. Credo seriamente che se non fossi stato al canape il 2 luglio, sarei finito nel dimenticatoio. Così invece almeno mi hanno rivisto tutti. E non posso che ringraziare questa grande contrada che mi ha riposto la sua sua fiducia. Sono felice per i complimenti ricevuti ma non nego che la soddisfazione di vincere adesso vorrei togliermela anche io”.

El.Ca.