Palio di Provenzano – Il racconto di Alessio Migheli

Alessio Migheli ci ha messo un gran cuore in questo Palio. Uno dei pochi – con Pusceddu e Tittia – che hanno corso ed onorato il proprio giubetto.

Alessio, come è andata la corsa?

“Siamo partiti bene ma avevo il posto alto quindi non ero affatto facilitato. Ho cercato subito di prendere la traiettoria interna ma sono arrivate la Tartuca e la Civetta e quindi non sono potuto entrare. Ho dovuto in tutti i modi aspettare l’uscita a San Martino per recuperare le posizioni. A quel punto ero terzo ma con lo scosso del Bruco mi bloccava le traiettorie. I cavalli scossi prendono sempre delle traiettorie strane e ti mettono in difficoltà. Riuscivo sempre a recuperarlo, ero pronto a superarlo ma nulla si metteva sempre nella mia traiettoria. Indianos è un gran cavallo. Anche se non l’ho potuto provare molto viste le poche prove ho sentito subito che ha un gran motore. E’ preciso e come me ci ha messo il cuore.

Un cavallino che rimonteresti volentieri?

“Sì, a occhi chiusi ovunque”.

Nel Drago come ti hanno accolto?

“Ottimamente. Certo l’amarezza c’è. Quando uno perde, perde e basta. Noi eravamo li solo per vincere e quindi si è perso. Mi scoccia che ho fatto tutto il possibile e non sono riuscito a vincere. Ma più di quello che ho fatto sinceramente non avrei potuto fare”.

Pensi già ad agosto?

“Da ieri sera penso ad agosto. Con questa esperinza ho imparato cose nuove, sono più maturo ma adesso è ora di vincere e basta”.

Elena Casi