Laura e Daniela raccontano il Palio, quello vero

Lì, travolte dalle emozioni, due figure così stonate, così di rottura per una tradizione che ha sempre favorito l’immagine dell’uomo che guida il popolo verso la battaglia. Lì, bruciate da un sole arrogante che ha tolto il fiato a tutta Piazza del Campo, Laura e Daniela hanno inconsapevolmente raccontato secoli di storia, con un gesto tanto semplice ma così inusuale da esplodere forte come lo scoppio di un mortaretto.

Laura e Daniela, colori e vite diverse, età diverse, ma lo stesso tremolìo negli occhi, la stessa passione nel petto e, sopratutto, lo stesso dovere. E’ stato difficile non osservarle, guardare queste due donne in montura in mezzo agli altri barbareschi. Si sono trovate subito, già da prima che la sorte facesse i suoi giochi, legate quasi a doppio filo.

E poi, Laura e Daniela ci hanno zittiti tutti. Perché parliamoci chiaro, quell’abbraccio ci ha messo a tacere l’anima, molto più di quanto il suono delle chiarine ci ha chiuso la bocca. Perché il Palio è questo, le contrade sono questo. Molto più di una corsa, molto più di una bandiera, siamo l’apoteosi della vita che si concretizza nella condivisione di emozioni. Perché tutti, in quel momento, siamo stati stretti nell’abbraccio di Laura e Daniela.

Tutti, in quel momento, le avremmo volute stringere e partecipare a quell’augurio reciproco che sembrava voler dire…

Sorella mia, vai, e torna vincitrice…

Arianna Falchi