Giustizia paliesca, Francesco Cillerai: “L’Oca ha subìto una grandissima ingiustizia”

Giustizia paliesca. E’ il tema al centro del dibattito cittadino che ha visto l’accorata reazione delle Nobile Contrada dell’Oca alle decisioni della giunta comunale in merito alle sanzioni relative al Palio del 16 agosto 2017. Stando a queste, la Contrada di Fontebranda è stata punita con una deplorazione ‘per avere il proprio fantino ripetutamente disturbato nelle fasi della mossa, il fantino della Contrada della Torre’. Una difformità di trattamento sanzionatorio, a detta della Contrada, viste le speculari vicende tra i canapi risalenti solo al Palio dell’agosto agosto del 2016, ma per le quali è stato attuato un trattamento ben diverso.

Il Governatore della Nobile Contrada dell’Oca, Francesco Cillerai, fa una lucida analisi degli ultimi eventi che hanno toccato la città ed il mondo delle Contrade, perché se da una parte vediamo una cattiva gestione della giustizia paliesca, dall’altra ci troviamo con 68 contradaioli a giudizio, con faide tra rivali che sbarcano in tribunale per ragioni di confini e con un’apertura dell’anno Contradaiolo senza quattro tra le diciassette protagoniste.

Francesco Cillerai, come agirà l’Oca dopo la sanzione ricevuta?

“Noi, come già riportato sul comunicato, accettiamo la sanzione e non faremo ricorso ad altri organi ai quali ci potremmo appellare e con esito positivo. Per accordo con tutte le contrade, vogliamo limitare la presenza del Palio in altri ambiti giudiziari, anche se abbiamo subìto una grandissima ingiustizia. L’unica nota positiva, è che ho riscontrato tanta solidarietà da parte di dirigenti di altre contrade e so che la cittadinanza è contraria a questo metro di giudizio. Vorrei citare un bellissimo articolo sul Corriere dell’ex Priore della Chiocciola, Roberto Martinelli, dove fa un’interessante considerazione: non è un problema di regolarmento, ma di persone che lo applicano”.

Squilibro nella giustizia paliesca, contradaioli a giudizio, Sant’Ansano senza quattro contrade: che cosa sta succedendo al Palio?

“Il Palio purtroppo si sta in parte adeguando a quelli che sono i tempi e qui si entra in una grossa diatriba… è giusto che sia così? Questo è stato motivo di scambio di idee anche con il Magistrato delle Contrade. Gli stessi mass media accorciano i tempi di viaggio delle notizie ed è difficile tornare indietro. All’assegnazione in 10 minuti tutti sono sistemati a cavallo… è impensabile che certe situazioni che si verificano non siano viste in tempo reale. I social in questo campo non hanno giovato al Palio. Noi più di una volta abbiamo sollecitato la massima attenzione nell’utilizzo di questi strumenti”.

Tra le sanzioni di quest’anno, non c’è alcun riferimento allo ‘scambio’ tra Brio e Tittia…

“Parlo di ciò che è avvenuto all’interno della mia Contrada, da dirigente non mi sento di entrare in merito. Dico solo che è davanti agli occhi di tutti”.

Quindi, il sentore è che ci siano due pesi e due misure.

“Fantini che l’anno prima non sono stati sanzionati per lo stesso atto, l’anno dopo ricevono squalifica e ammonizione. In più, e mi riferisco ancora a quanto evidenziato da Martinelli, il fantino della Torre parte dalle retrovie insieme al fantino dell’Oca. Uno sanzionato per cambio di posto, l’altro no”.

Siamo reduci da un Sant’Ansano molto particolare. Crede che la scelta delle quattro Consorelle che non hanno partecipato alle celebrazioni sia giusta? C’è stata passività da parte delle altre Contrade?

“Non credo che ci sia stata passività. Le quattro Contrade hanno scelto in autonomia e noi abbiamo rispettato la loro posizione. Anche il documento che hanno fatto uscire ha dimostrato che le Contrade si sono dimostrate solidali”.

Arianna Falchi