De Mossi: “Via allo Straordinario: il 13 o il 20 si corre, oggi l’ufficializzazione poi il consiglio”

Il sindaco De Mossi fa il punto della situazione in vista dello Straordinario

Il Palio Straordinario proposta da Assoarma per il Centenario della Grande Guerra, avalalto dalla giunta comunale e votato dalle assemblee di Contrada, si farà: data probabile il 20 ottobre, anche se sul tavolo c’è anche quella del 13 ottobre. Lo ha chiarito oggi il sindaco di Siena Luigi De Mossi. “I dieci popoli hanno deciso per il sì – ha detto De Mossi – Il consiglio comunale ci sarà domani per decidere e far votare il Palio straordinario. L’iter é noto: oggi avrò una riunione con Prefetto e Questore e stabiliremo il tutto. Ci vogliono ventiquattro ore per convocare i consiglieri, spero di farcela per domani  pomeriggio”.

“Abbiamo parlato con gli uffici comunali – ha spiegato ancora De Mossi – Ho avvertito anche l’arcivescovo in via ufficiale. Le date oscillano fra 13 e 20 ottobre. Il 13 ottobre c’è l’interruzione del campionato di calcio e ci sarebbe maggiore disponibilità della pubblica sicurezza, ma ovviamente se la data fosse il 20 ci sarebbe maggiore tempo a disposizione. Il drappo? Ho già avuto alcune segnalazioni. Siamo in corsa. Vediamo, siamo abituati a lavorare in maniera stretta, ancora sinceramente non c’è nominativo”. L’orario della Carriera sarà con molta probabilità per le 16.30-16.45. Prove invece alle 10 e alle 17, con almeno 5 ore di distanza. “In Consiglio comunale darò libertà assoluta di voto – ha aggiunto il primo cittadino  – ci affidiamo come sempre alla maggioranza. Il Palio però è scelta di cuore e non politica, mai confondere le due cose. Il voto dei giovani nelle assemblee, che sono sovrane, è stato decisivo e determinante, hanno voluto dirci di fare punto e a capo, di mettere un punto fermo a un periodo. Un sindaco non può bloccare la volontà popolare. Certo la tempistica è rischiosa, per via del meteo. Le sanzioni? Quelle definitive di luglio ci saranno dopo lo Straordinario, le proposte per agosto invece prima”.