La festa nella festa

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Il 6 luglio 1755, domenica, a Siena si corse il tradizionale Palio dedicato alla Madonna di Provenzano. La vittoria andò all’Oca con il fantino Antonio da Montepulciano ed il cavallo Stornello del Mascagni. Il fatto di spostare la corsa del Palio alla prima domenica successiva al 2 di luglio prese campo dal 1750 con l’adozione del calendario nello stile comune, ossia con inizio al 1 gennaio. A seguito del provvedimento adottato nel novembre del 1749, in base al quale “le ferie e gironi feriati, ancorchè statutari, votivi e di consuetudine” venissero aboliti se cadevano durante la settimana e spostati alla domenica successiva, e con l’inizio dell’anno al 1 gennaio vennero calendarizzate le uscite della Signoria per le feste religiose cittadine e per “l’uscita a Provenzano per il dì 2 luglio” venne stabilito “che rimanga fissa nel medesimo giorno, ma dovesse la Signoria uscire alquanto più tardi per dar luogo alle sessioni de’ Maestrati”. Stando a questo non avrebbe certo potuto assistere alla corsa del Palio per cui nel giugno 1750 “fu dalla Balia determinato che anco la festa della Visitazione di Maria Santissima, che si celebra nella chiesa di Provensano, fusse come tutte l’altre trasferita alla domenica dell’ottava, che v’intervenisse la Signoria, e che si corresse nella Piazza il premio colle Contrade”. La Signoria, infatti, doveva seguire un cerimoniale assai rigoroso e per tutto il periodo in cui restava in carica non poteva uscire da Palazzo Pubblico se non per alcune festività particolari. Il provvedimento fu abolito nel 1759, quando si tornò a correre il 2 luglio (era lunedì), dato che, “in quest’anno con rescritto del sovrano fu ritornata per sempre la festa nel giorno proprio della Visitazione”, come annota puntualmente il Pecci. Per quanto riguarda i Palii, nell’800 e all’inizio del ‘900 (l’ultima volta si è verificato nel luglio del 1910 quando venne disputato il 3), sembra che quando il 2 luglio cadeva di venerdì o di sabato (ma valeva anche al 16 agosto) si preferisse talvolta spostare la Carriera alla domenica. Ma si trattava di decisioni estemporanee e non regolamentate.

Maura Martellucci e Roberto Cresti