Andrea Calamassi: “Ora i cavalli sono quasi fermi, ma in due mesi possono tornare al top della forma”

“In questo momento i cavalli sono quasi a riposo, sono mossi al minimo per mantenere un po’ il tono muscolare ma niente di più. Ora si deve pensare soprattutto alla salute nostra e degli altri. La situazione è questa e dobbiamo attenerci alle disposizioni che ci vengono date”. Parola di Andrea Calamassi, presidente dell’associazione dei proprietari, allenatori e allevatori di cavalli da Palio.

In altri anni in questo momento sarebbe già in svolgimento il protocollo, con le corse di Mociano e di Monticiano e con le prime previsite dei cavalli. Ma se effettivamente si andasse a correre le due Carriere a fine agosto e a fine settembre (la decisione verrà presa a metà maggio dal Comune) si potrà andare a ridurre il protocollo, magari con un numero inferiore di corse di addestramento? “Restringere eventualmente il protocollo dei cavalli nel caso che si corressero i Palii? Beh, credo che in questo senso non ci sarebbero grosse difficoltà – afferma Calamassi –, anche perché tanti dei cavalli iscritti al protocollo sono soggetti esperti che già conoscono la Piazza e la nostra Festa. Ci sono una ventina di cavalli che hanno già corso almeno un Palio, c’è quindi un lotto di soggetti sui quali possiamo stare tranquilli. C’è comunque tempo, da maggio ad agosto ci sarebbero anche i tempi per vedere qualcosa di buono. L’amministrazione comunale sta facendo di tutto per cercare di salvare il salvabile”.

“Quella che si sta vivendo adesso – prosegue Calamassi – non è certo la normale quotidianità del lavoro nemmeno nel nostro settore. Però consideriamo che a marzo i cavalli avevano già circa tre mesi di allenamento sulle spalle e che adesso comunque stanno mantenendo un po’ il tono muscolare. Ci sono disposizioni, tuttavia, anche relative al movimento dei cavalli all’interno delle scuderie. Rispetto alla situazione attuale, comunque, con un paio di mesi di lavoro i cavalli raggiungerebbero il top della forma”.

“I cavalli più giovani in questo momento potrebbero avere alcuni svantaggi – prosegue il presidente dell’associazione dei cavallai –, bisogna comunque vedere quante corse di addestramento potranno esserci nei prossimi mesi; anche i cavalli di 5 anni sono comunque ormai piuttosto maturi anche se non conoscono la Piazza, in teoria alcuni di loro potrebbero anche essere inseriti in un eventuale lotto”.

E ancora: “Si spera che possano arrivare momenti migliori, quando c’è la salute poi si fa tutto. La tranquillità e la serenità ci permetteranno di fare le corse, ma in questo momento la situazione è drammatica da un punto di vista sociale. E’ ovvio che per tutti adesso c’è una perdita di lavoro e di guadagno, anche per quel che riguarda proprietari, allenatori e allevatori di cavalli da Palio. Mi auguro di poter vedere un mese di settembre e un mese di ottobre denso di corse come mai è successo in passato. Tutti stanno cercando una data possibile per poter effettuare corse e palii in giro per l’Italia. L’importante è tornare a correre quando staremo tutti bene per poter vivere il Palio nella maniera migliore. Anche la soluzione di unico Palio potrebbe essere positiva per poter fare almeno una Carriera quest’anno. Di danni economici ce ne sono tra chi fa parte dell’associazione, nessuno per il momento ha detto di essere costretto a vendere un cavallo anche se nell’incertezza qualche soggetto è stato fermato per questa annata e messo al prato. Comunque i proprietari sono sempre abituati a lottare a denti stretti. Le spese sono tante per il mantenimento quotidiano, chi frequenta questo mondo lo sa bene, i costi sono non indifferenti e in questo momento non ci sono introiti”.

Niccolò Bacarelli

Gennaro Groppa