Palio e comunicazione, tra storia e cronaca: domani il dibattito al Santa Maria della Scala

E’ ricco e come sempre interessante, il calendario di giugno proposto da SMS Live nei giovedì del Santa Maria della Scala. Degno di nota è senza dubbio, quando la terra è già in Piazza, l’incontro su Palio e comunicazione. Per cominciare ad affrontare l’argomento, sarà proiettato il documentario realizzato dal compianto giornalista Paolo Frajese per la Rai, nel 1983, “Per forza e per amore”, documentario molto particolare e anche discusso perché il giornalista aveva tentato di raccontare davvero il Palio da dentro. Alla vigilia dei quattro giorni di Palio, dunque, l’ultimo appuntamento con SMS Live di giugno sarà con un argomento di forte attualità per il pubblico ma anche per i giornalisti. 

L’ultimo appuntamento del mese con SMS live sarà dunque domani giovedì 27 giugno alle  18 nella Sala Sant’Ansano del Santa Maria della Scala, quando Maurizio Boldrini presenterà l’ultimo libro di Duccio Balestracci“Il Palio di Siena – Una festa italiana”. Alla presenza dell’autore, il volume edito da Laterza offrirà lo spunto per un approfondimento sul ruolo degli strumenti della comunicazione all’interno del Palio con una conferenza dal titolo: “Lo sguardo indiscreto: il Palio dal racconto ai social”.

  La riflessione partirà, quindi, dal lavoro del compianto giornalista del TG1 a cui Maurizio Boldrini si allaccerà per introdurre ad un ragionamento più vasto sul tema della comunicazione e per arrivare infine alla presentazione del libro di Duccio Balestracci che rappresenta, ad oggi, l’ultimo contributo sul Palio di Siena.

Raccontare il Palio non è mai stato raccontare una semplice corsa di cavalli. E nemmeno solo il sontuoso corteo che la precede. Raccontare il Palio, raccontarlo per farlo “capire”, ha sempre richiesto la capacità di riuscire a comunicare emozioni, sensi di appartenenza, paradossali compresenze di passato e di presente, forme di “religiosità” partecipate e condivise anche da chi, magari, non è credente.  Raccontare il Palio  ha sempre imposto di far capire, magari senza nemmeno esplicitarlo con una narrazione didascalica, che il motore di questa festa  è la Contrada e che la Contrada non è una semplice associazione ludica o di organizzazione del tempo libero, ma una complessa macchina psicologica e antropologica che convoca, insieme, solidarietà, passioni, memoria identitaria condivisa, concretezze e astrazioni, raffigurazioni mentali e impegno quotidiano. Raccontare il Palio è arte da maestri della comunicazione: o si è tali, o si fa una banale cronaca nella stessa  cifra della descrizione di una partitella fra scapoli e ammogliati.  Raccontare il Palio è, poi, prima di tutto conoscere il medium attraverso il quale lo si racconta. Questo è il prerequisito per tutto il resto; se non conosci lo strumento che stai usando, puoi essere bravo, ma farai comunque un racconto sbagliato. Raccontare il palio è mestiere difficile, sempre insidioso, che impone di dribblare le facili scorciatoie della retorica  per cercare un narrato che renda il senso di una storia apparentemente uguale a se stessa e invece continuamente riscritta nell’alveo, però, di una sconcertante coerenza; profondamente e radicalmente locale e, al tempo stesso, inscritta in una riconoscibile cifra nazionale italiana.

La pubblicazione del volume di Duccio Balestracci, “Il Palio di Siena. Una festa italiana”, edito da Laterza, in questi giorni nelle librerie, consente di aprire una riflessione su questi punti e di confrontare lo sguardo dello storico (l’autore del volume) con quello di un professionista, studioso della comunicazione, il giornalista Maurizio Boldrini.

Gli SMS Live sono ad ingresso gratuito – Info sienasms@operalaboratori.com 0577/286300