La nascita e l’evoluzione del Duomo di Siena. Al museo dell’Opera il libro di Maria-Ange Causarano:”Il Duomo lo strumento migliore per capire Siena”

Tutto è cominciato con la scoperta della cripta sotto il pavimento del Duomo, quasi venti anni fa.  Qui, qualcosa  ha convinto Maria- Ange Causarano ad iniziare un approfondito lavoro sulla cattedrale senese. In questo periodo la ricercatrice di architettura medievale dell’Università di Padova ha potuto saziare la sua passione per la scoperta e ha maturato un rapporto affettivo con Siena.  Domani, sabato 10 novembre, alle 17, nella Sala delle Statue del Museo dell’Opera in Piazza Duomo, 8 verrà presentato il risultato dei suoi studi, un libro dal nome “La cattedrale e la città. Il cantiere del Duomo di Siena tra XI e XIV secolo.” Il volume è un’opera dettagliata che nei minimi particolari descrive il rapporto che intercorre tra l’evoluzione del cantiere della cattedrale senese ed il processo di formazione urbano della città nei secoli medioevali. Oltre all’autrice, interverranno alla presentazione il Professor Stefano Moscadelli, docente di Archivistica e direttore del Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli studi di Siena, la profesoressa Gabriella Piccinni, docente di Storia medievale ed il Professor Marco Valenti, docente di Archeologia medievale.

 

 

 

Professoressa Causarano secondo lei  in che modo l’evoluzione del Duomo di Siena ha determinato il processo di formazione urbana della città di Siena nel passato?

“Nei periodi più antichi quando Piazza del Campo non era ancora nata, prima della metà del 1200, il primo nucleo abitativo della città si trovava sul colle del Duomo e in quello di Castelvecchio. I primi insediamenti erano già presenti in epoca etrusca e romana e qui si è poi sviluppata la città nell’epoca altomedievale. Proprio per la sua antichità il colle del Duomo è lo strumento di analisi migliore per potere capire come si è formata Siena nel tempo. Faccio un esempio: nella cripta del Duomo, dietro la parete affrescata della Crocifissione abbiamo trovato un’abside molto antica che probabilmente era la cattedrale alla fine del decimo secolo. Con l’estensione di questa chiesa sarebbe cambiato il profilo di via dei Fusari e poi di piazza San Giovanni. Nel dodicesimo secolo questa parte della città era diventata la via principale per arrivare al Duomo basti pensare che via Diacceto è nata proprio in questo secolo per collegare piazza Indipendenza a piazza San Giovanni, poi da lì si attraversava questa salita scoscesa dei Fusari per arrivare all’episcopato. Ci sono documenti e studi fatti da Stefano Moscadelli ed Andrea Giorgi che testimoniano come ci siano stati tanti lavori al fine di sistemare questa parte di città intorno al Duomo”

 

Maria-Ange Causarano, autrice dell’opera

Secondo lei il cantiere del Duomo quanto ha contribuito allo splendore della repubblica Senese?

“Siena, come stato,  ha avuto una grande espansione fin dal decimo secolo grazie soprattutto alla vicinanza con la via Francigena ma il Duomo rappresentava l’altro grande polo d’attrazione e molte delle strade senesi portavano qui.  Il fulcro cittadino al tempo si concentrava soprattutto nella cattedrale e in Castelvecchio. Da questo primo nucleo la città si sarebbe ampliata lungo la via dei pellegrini, la Francigena. Le prime torri medioevali nascono ai lati di questa strada in un tragitto che sarebbe arrivato fino all’attuale via Camollia. Con il passare degli anni la città avrebbe poi preso la sua conformazione a Y. Ma il nucleo più antico rimane sempre in Castelvecchio e nel Duomo. Basti pensare che al Santa Maria della Scala sono stati trovati, sotto l’ospedale, una serie di stratigrafie di epoca romana.”

Quanto è durata la sua ricerca e quali sono stati i motivi del suo operato?

“La mia ricerca è partita quasi venti anni fa in occasione della scoperta della cripta affrescata sotto il pavimento del Duomo. Al tempo l’Opera Metropolitana chiamò quello che era il dipartimento di archeologia e storia delle arti dell’Università di Siena e che oggi invece è nominato dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali. Noi archeologi dovevamo svuotare il vano dai detriti presenti e vagliarli in seguito. Nello specifico io mi occupai delle murature delle strutture intorno all’ambiente affrescato. E’stato il cercare di capire cosa fosse realmente questa cripta venuta alla luce in quei mesi che mi ha portato ad approfondire il mio lavoro. C’è stata poi la grande passione verso l’archeologia e verso la scoperta. Io sono poi specializzata nello studio delle murature e, avendo vinto un dottorato su questo argomento, ho allargato il mio studio  ed l’ ho approfondito prima a via dei Fusari poi  al campanile ed alla fine all’intera struttura.”

Siena si è sviluppata intorno a due colli,un processo di formazione che oggi sarebbe possibile o che invece è caratteristico solamente di una particolare epoca?

“ Quello di Siena è uno sviluppo urbano tipico dell’era medioevale e tardo antica. Nella piena età comunale piazza del Duomo e piazza del Campo sono le due assi su cui si organizza la vita cittadina. E’ una città che si è ottimamente conservata ed è ancora un ottimo esempio per capire cosa fosse il comune medioevale. Credo uno sviluppo cittadino come quello di Siena adesso non sia più ripetibile. Le formazioni dei centri urbani sono sempre diverse. Ogni grande epoca storica si caratterizza per determinati connotati: la presenza di molti edifici e costruzioni simbolo che tutt’oggi ci ricordano quel periodo, un esempio è certamente San Gimignano con le sue torri. Le differenze tra epoche diverse sono palpabili: la città romana, a differenza del comune medioevale, ha le sue specificità nel foro e nei templi.  Ci sono poi fenomeni storici unici che hanno permesso questo tipo di sviluppo. Una città come Siena è potuta ingrandire grazie alla grande crescita demografica dopo l’ anno 1000.

 Quali sono i suoi progetti futuri?

“Io spero di potere continuare a studiare le eredità lasciateci dal Basso Medioevo. Mi sono affezionata alla città di Siena, soprattutto dopo i molti anni di studio, a livello umano. Penso che il centro storico sia talmente ricco di reperti storici, dalle mura passando all’edilizia civile e religiosa, che si sono tanti elementi per potere lavorare. Siena è molto ben studiata e, rispetto ad altre città, ha un’ottima bibliografia con si può raccontare all’esterno. Questo mi ha aiutato molto quando facevo il libro perché c’è sempre stata molta attenzione verso le opere architettoniche di Siena. Questa è un’ottima base di partenza per chi voglia affrontare lo studio di una città”

Marco Crimi