Il tempo restituito e la magia di una miniatura dorata

Grande successo per il corso teorico/pratico sulla miniatura medievale alla Libreria Piccolomini

Francesco Mori

«E’ un vissuto diverso del tempo che scorre. E’ bello dedicarsi con lentezza a un lavoro». Cristina Amberti è chiara quando gli chiediamo il motivo della sua partecipazione  al corso teorico/pratico dal titolo: “Foglie d’acanto e bottoni d’oro” –  tecniche e stili della miniatura medievale.

Le lezioni, che si sono tenute il 9, 10, 11 febbraio all’interno della Libreria Piccolomini, sono state curate dallo storico dell’arte e pittore Francesco Mori.

L’”aula” del corso, secondo l’Amberti, è stata parte del fascino del corso: «E’ veramente spettacolare, la Libreria Piccolomini è unica. Sicuramente l’ubicazione delle lezioni è stata determinante nella scelta di partecipare».

Cristina Amberti

Per Francesco Mori, che ha seguito gli allievi passo passo, realizzare una miniatura in stile medievale non è semplice: «E’ un processo complesso, che parte dalla preparazione della pergamena. Dopo la scrittura del testo, c’è la coloritura delle pagine, con tecniche specifiche, per finire con la doratura con stucchi e la foglia d’oro. Quest’ultimo passaggio, il più complicato, dà l’effetto di brillantezza e di luminosità».

La miniatura medievale è caratterizzata dalla cosiddetta tecnica dei tre strati. Il primo di essi, detta “base” (punto 3) è quasi sempre costituito da una pigmento minerale di origine naturale o da una lacca, la sua caratteristica è l’opacità e l’alto potere coprente. Successivamente il miniatore stendeva sulla base dei succhi estratti in prevalenza da vegetali (fiori di iris, legno brasile, indaco, tornasole, erba gualda ecc..), i quali coloravano lo strato sottostante di tinte acquose e trasparenti in corrispondenza delle ombre. L’ultima mano di pigmento, di solito un minerale di sintesi derivato dal piombo (biacca, giallo di piombo e minio), veniva stesa dove si intendeva rilevare i punti in luce.

Anche lo storico dell’arte e pittore ha sottolineato l’importanza dell’ubicazione delle lezioni: «Qui abbiamo potuto vedere i nostri modelli dal vivo e li abbiamo potuti confrontare con le nostre copie, in scala 1 a 1».

Il Mori ha un sogno che è legato a questo ciclo di lezioni, cioè che ritorni di moda la decorazione artistica del libro, magari utilizzando proprio le tecniche della miniatura medievale.