Il puntaspilli – Parità di genere e neologismi

Niente da dire, anzi pieno sostegno e non solo a parole, alle battaglie delle donne per vedere riconosciute pari opportunità con l’altro genere,  pretendere i propri diritti, ottenere mutamenti culturali in certe sacche di ignoranza maschilista tuttora presenti. I risultati di tanto impegno tardano a venire  a causa di chiusure generalizzate sia nelle famiglie che nella società. Le orgogliosamente rivendicate “quote rosa” non hanno fatto fare passi avanti; facile spiegare il perché: non si impongono  capacità e preparazione, né tra gli uomini né tra le donne, pretendendo “x” presenze… per legge! Il percorso è ancora irrealizzato e passa anche dall’affrancamento della donna da ruoli familiari troppo impegnativi per consentire formazione e tempi  necessari per una partecipazione attiva e completa.

Né  convince  l’insistenza di chi invoca l’uso di  parole al femminile “non sessiste”, si dice, (non capisco cosa ci sia di sessismo)  che evidentemente tardano ad entrare nel linguaggio comune. Sono talmente brutte che giustificano la resistenza all’utilizzo, non solo da parte dei maschi! Non è mettendo una “a” nell’ultima lettera di una professione o di un ruolo che si affermano diritti negati: Sindaca, Assessora, Consigliera ma anche e soprattutto Avvocata e Architetta, sono termini che lasciano più che dubbiosi, per poi, altri, divenire improponibili  come finanziera, incisora, notaia, questora e addirittura pretrice il femminile di pretore (cfr. legge regionale n.16 del 2009). Perchè no anche falegnama, idraulica ecc..

Come non giova insistere nel pretendere tali cambiamenti non giova nemmeno proibire (o quasi) l’uso di certi neologismi, per cui la cosa migliore è lasciar convivere le due tesi e lasciare decidere alle destinatarie la definizione preferita.

Dedicato agli uomini: occorre rivedere certi comportamenti e ritardi culturali per dare risposte adeguate alle giustissime istanze che provengono dal mondo femminile.  Talvolta penso che tra i motivi del rifiuto alla parità di diritti, ci sia, in alcuni maschi, il timore del confronto diretto con l’altro genere. Questo, ed altro, c’è da rimuovere ben oltre le sottigliezze linguistiche.

E così mi sarò inimicato maschi e femmine, realizzando una perfetta parità!

Senio Sensi