Il Palazzo di Primavera. Arte ed Eros in Cina

Ieri pomeriggio, alla Sala storia della Biblioteca Comunale degli Intronati, è stato presentato “Palazzo di Primavera. Arte ed Eros in Cina” (L’asino d’oro edizioni), alla presenza dell’assessore alla cultura Massimo Vedovelli e il sinologo Federico Masini, professore di Lingue e civiltà orientali dell’Università La Sapienza di Roma, ha moderato la giornalista Simona Maggiorelli.

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Le illustrazioni non sono mai state pubblicate prima, e risalgono presumibilmente al periodo tra la fine della dinastia Ming (1368-1644) e l’inizio della dinastia Qing (1644-1911). Sono un esempio di Chungong hua, letteralmente “pitture del Palazzo di primavera”, genere di arte erotica cinese espressa nel tipico formato di libro o di album con pagine a fisarmonica, del quale oggi si conosce l’esistenza di pochissimi esemplari, non più di una decina al mondo.

I quattro album che compongono il libro, fanno parte di una raccolta privata degli Anni ’40 a Nanchino, conservati da un intelligente collezionista: ciascuno con caratteristiche proprie per narrazione, stile artistico e contesto, mostrano illustrazioni di scene erotiche en plein air e al chiuso delle stanze, nelle quali la donna è sempre in primo piano, in un gioco erotico di cui lei è protagonista e gli amanti si muovono in armonia con la natura, in uno scenario ricco di simboli di complessa interpretazione. Domina il colore rosso, che in Cina rappresenta la vita, la fertilità: è il colore delle spose.

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Nella loro eleganza del segno e del colore, queste stampe rappresentano a distanza di tanti secoli una straordinaria occasione per aprire una finestra su un mondo lontano, una realtà complessa e, per tanti versi, ancora inesplorata, com’è quella cinese. Il progetto grafico è a cura di Laurie Elie.