Giornata contro l’omofobia, sabato il flash mob. “Si approvi presto il ddl Zan”

Sarà sabato alle 17 in piazza Salimbeni il flash mob per mantenere alta l’attenzione sul percorso che sta effettuando in Parlamento il ddl Zan. La mobilitazione si terrà contemporaneamente in 40 piazze italiane, tra queste ci sarà anche quella che ospita la sede della Banca Monte dei Paschi.

Sarà una settimana di iniziative, in vista della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia che è in calendario il 17 maggio. Gli appuntamenti che si svolgeranno nel Senese sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina online e alla quale hanno partecipato i vari componenti della rete Ready. In questa provincia sono al momento soltanto sei le amministrazioni comunali che vi fanno parte, oltre all’amministrazione provinciale: si tratta dei Comuni di Abbadia San Salvatore, Castelnuovo Berardenga, Castiglione d’Orcia, Montepulciano, Murlo, Pienza. “Si tratta di amministrazioni che si impegnano contro le discriminazioni di genere – ha commentato Natascia Maesi, componente della segreteria nazionale di Arcigay e responsabile delle politiche di genere e formazione. – Prosegue l’impegno costante che portiamo avanti tutti insieme anche su iniziative di sensibilizzazione”.

Le amministrazioni che aderiscono alla rete Ready hanno portato la loro voce anche nel corso della conferenza stampa. Ad esempio Lorenzo Armeni, consigliere comunale di Castiglione d’Orcia, che ha dichiarato: “Queste giornate possono lasciare un segno importante. Dobbiamo sempre ricordarci degli attacchi subiti dalla comunità Lgbt, organizzare iniziative di sensibilizzazione può fare arrivare a risultati importanti”.

Poi Davide Ricci, sindaco di Murlo: “Appena ci siamo insediati abbiamo aderito immediatamente alla rete Ready, che è un mezzo per esprimere le nostre convinzioni. Credo che su questi temi ci sia tanto lavoro da fare, non è vero che non ci sono più discriminazioni. Dispiace che in questa provincia soltanto 6 amministrazioni comunali facciano parte della rete Ready. Ritengo che i nostri giovani potranno fare la differenza su questi argomenti. In alcuni Paesi si è più avanti, ma ce ne sono pure altri che sono più indietro, si pensi che in 69 Nazioni l’omosessualità è ritenuta un crimine”.

Ha aggiunto Greta Sartarelli, presidente del Movimento pansessuale Arcigay di Siena: “L’uscita del Comune di Siena dalla rete Ready è un messaggio politico da non sottovalutare – ha commentato. – Un conto sono le differenze politiche e un altro conto sono i temi istituzionali e amministrativi. Noi proseguiamo la nostra opera di educazione alle differenze e di contrasto alle discriminazioni. Il ddl Zan intanto è arrivato al Senato, conosciamo le pressioni che si sono verificate sul tema ma noi non siamo disposti a fare compromessi su questa legge”.

Sull’uscita del Comune di Siena dalla rete Ready Maesi ha commentato: “E’ stata una delle prime iniziative della giunta attualmente in carica, da quel momento non abbiamo più potuto avere una interlocuzione con l’amministrazione comunale. Siamo dispiaciuti perché i temi che poniamo non sono a nostro avviso divisivi, ma sono temi di civiltà. Sarebbe importarsi confrontarsi su questioni che riguardano i diritti delle persone. Al momento sono solamente 6 le amministrazioni di questa provincia che fanno parte della rete, ma noi ci auguriamo che questo sia solamente l’inizio. E’ sempre il momento di parlare di diritti, c’è bisogno di segali forti da parte delle amministrazioni”.

Le amministrazioni che fanno parte della rete esporranno per la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia degli appositi stendardi sui loro palazzi. Sono stati inoltre realizzati adesivi e video per parlare dei temi e per sensibilizzare i cittadini su tali questioni. “Il nostro intento – ha detto Natascia Maesi – è sempre quello di favorire il benessere della persona Lgbt. In questo periodo vogliamo anche focalizzare l’attenzione sugli effetti che la pandemia ha avuto sulla nostra comunità, soprattutto sui più giovani. Ci sono stati ad esempio più accessi allo spazio di ascolto, sono aumentate le richieste di aiuto. E tra le coppie sono cresciuti anche gli episodi di violenza domestica. Abbiamo ideato un questionario per far emergere le criticità vissute durante la pandemia e abbiamo mantenuto nostre precedenti iniziative come la Giornata di test sull’Hiv e la dotazione alle biblioteche di testi che promuovano e facciano conoscere le tematiche Lgbt per favorire una cultura di accoglienza. Il ddl Zan è una legge sui crimini d’odio che punisce l’istigazione alla violenza. E’ un testo che allarga la coperta complessiva dei diritti di una comunità”.

Gennaro Groppa