Via Francigena rivive a Siena

“Siena Francigena” è un progetto del Comune di Siena che vuole far conoscere il tratto senese della via che collegava Roma a Canterbury. Ogni domenica – fino al 1 novembre –  sarà possibile ripercorrere lo storico percorso che attraversava di netto la città in compagnia di una guida, partendo alle 9 da Porta Camollia e giungendo fino Porta Romana, con una visita suggestiva all’ex complesso ospedaliero del Santa Maria della Scala; il costo è di 20 euro per gli adulti e di 10 per i bambini al di sotto degli 11 anni, ed comprensivo dell’ingresso al Santa Maria e della “Bisaccia del Pellegrino”. E’ possibile prenotare, entro le 17 del sabato, rivolgendosi a TEXI, chiamando i numeri di telefono 0577- 530038 e 392.1212784 o inviando un’email a info@texi.travel. La partenza è garantita indipendentemente dal numero dei partecipanti.

Questo viaggio indietro nel tempo di centinaia di anni prende avvio da Porta Camollia: rivolta verso Firenze, era senza dubbio via d’accesso alla città per un grande numero di viandanti, pellegrini o semplici commercianti. Significativa è l’iscrizione che domina lungo l’arco esterno “Cor magis tibi Sena pandit” (Siena ti apre il cuore più della sua porta), a simboleggiare l’ospitalità della città. L’opera di selciatura del tratto senese della Francigena a partire dal 1264 rendeva la prosecuzione del tragitto più agibile per i pellegrini, che già a pochi metri dalla Porta trovavano diversi punti di accoglienza: prima la Chiesa di San Pietro “alla Magione”, e dopo poco (dalla fine del 1400) la Chiesa di Santa Maria in Portico a Fontegiusta.

Il viaggio attraverso Via Francigena prosegue, fra chiese e case signorili, ricordi di epoche lontane nel tempo ma così vicine nello spazio, fino al complesso del Santa Maria della Scala, il primo ospedale per importanza in Europa. Sulle pareti si alternano dipinti che illustrano passi delle Sacre Scritture a scene raffiguranti la vita all’interno dell’Ospedale: i dettagli e i colori accesi consentono all’osservatore, anche dopo secoli di distanza dagli episodi rappresentati, di avere un’idea molto chiara di come dovevano essere vissuti quegli stessi ambienti che ora sono oggetto di visite turistiche da tutto il mondo. Molto significative sono le opere di Domenico di Bartolo, “Governo e cura degli infermi” e “Distribuzione delle elemosine”, che rappresentavano le due maggiori attività dell’Ospedale. La sacralità del percorso della via Francigena assume in via Franciosa un risvolto profano: la via, storicamente abitata da donne di facili costumi, era anche essa parte del viaggio attraverso la Francigena, specie quando nel XVII secolo prese avvio il grand tour. Durante questi viaggi tanti erano i pensieri annotati dai giovani aristocratici su appositi diari: in uno di questi, datato 1580, si legge “La piazza di Siena è la più bella di quelle che si veda in ogni altra città”.

Si arriva così, attraversando Piazza del Campo, a Porta Romana, che prende il suo nome dal termine “romei”, i pellegrini, che proseguivano il percorso francigeno verso sud attraverso le Crete senesi, territorio particolarmente insidioso tanto nei mesi invernali quando nei mesi estivi. Il percorso di “Siena Francigena” volge al termine nel verde dell’Orto de’ Pecci, i cui spazi oggi sono gestiti dalla Cooperativa “La Proposta” per inserire soggetti svantaggiati che provengono dal disagio psichiatrico e da altre situazioni di marginalità. Ai partecipanti all’iniziativa, proprio come ai pellegrini della via Francigena, viene qui offerto un pranzo al sacco, la “Bisaccia del pellegrino”, e il ristoro all’ombra degli alberi.

Mariafrancesca Guadalupi