Un inno a due voci dedicato alla Terra, Rolando Castellòn e Jacqueline Tune insieme per Earth Day

Due artisti raccontano la “loro” Terra, spazio fisico di interazione tra gli uomini, territorio attraversato da conflitti che attendono di essere sedati, scrigno di risorse fragilissime con le quali l’uomo quotidianamente dialoga in una continua dialettica tra conservazione e spreco, tra cura e abbandono.

E’ l’installazione “Earth/Terra”, che domenica 22 aprile vedrà protagonisti all’Accademia dei Fisiocritici di Siena Rolando Castellòn, artista nicaraguense visiting artist del Siena Art Institute per il mese di aprile, e Jacqueline Tune, fotografa professionista e docente di fotografia del Siena Art Institute. Un evento che nasce dalla collaborazione tra Siena Art Institute, Fondazione Musei Senesi e Accademia dei Fisiocritici in occasione di Earth Day, la Giornata della Terra che si celebra in tutto il mondo proprio il 22 aprile.

E la terra, intesa come pianeta, come materia, come sistema scosso dalle contraddizioni e dall’egoismo dell’uomo e sul quale l’uomo imprime la propria impronta, più o meno consapevole, lasciando tracce più o meno indelebili, sarà al centro dei lavori che gli artisti hanno voluto far dialogare, tra loro e con gli ambienti dell’Accademia dei Fisiocritici, per questa giornata: la grande mappa terrestre che, durante la sua residenza artistica al Siena Art Institute, Rolando Castellòn ha dipinto con il fango su fogli di giornale capovolti, simboli del caos in cui la Terra è precipitata, e che è un invito a tutti gli uomini a mettere da parte l’odio e la violenza, perchè soltanto il dialogo e l’unione tra i popoli sono la strada per superare la crisi economica e i conflitti etnici, religiosi, politici che scuotono il nostro pianeta; i mucchi di fieno, sassi, rami, i corsi d’acqua, i boschi, le cave e i poderi immortalati negli scatti di Jacqueline Tune, metafore della condizione umana e delle relazioni che l’uomo intreccia con il proprio ambiente naturale e con le risorse del pianeta, accumulandole per farne scorta o per disfarsene, costruendo spazi destinati ad essere abitati che spesso finiscono abbandonati, in una costante dialettica tra conservazione e spreco, tra cura e indifferenza che fa riflettere sulla fragile bellezza della Terra e sulle conseguenze delle nostre azioni sul pianeta in cui viviamo.

L’installazione si snoderà tra l’Aula Magna e il chiostro dell’Accademia dei Fisiocritici, dialogando con gli ambienti e con le preziose collezioni e gli strumenti che custodiscono, in particolare con le monumentali Linee Meridiane: quella di Giuseppe Pianigiani, installata nel pavimento dell’Aula Magna e realizzata nel 1850 in ricordo dell’Heliometro fisiocritico, quarto esemplare di meridiana in Europa costruito nel 1703 dal fondatore dell’Accademia dei Fisiocritici Pirro Maria Gabbrielli, e la fedele riproduzione dell’Heliometro collocata nel chiostro.

Earth/Terra” sarà in mostra dalle 16 alle 20 di domenica 22 aprile, quando l’Accademia dei Fisiocritici sarà eccezionalmente aperta al pubblico (ingresso libero).

Ringraziamo l’Accademia dei Fisiocritici e la Fondazione Musei Senesi – dice Miriam Grottanelli, direttore del Siena Art Institute – per aver reso possibile questa iniziativa. Si tratta di un’opportunità straordinaria per i nostri artisti, Jacqueline Tune, fotografa professionista che da tempo collabora con la scuola come docente di fotografia, e Rolando Castellòn, artista nicaraguense che sta trascorrendo un periodo di residenza artistica al Siena Art Institute e che proprio durante la residenza ha realizzato un’opera pensata per celebrare la Terra e per dialogare con gli spazi e con le collezioni dell’Accademia dei Fisiocritici. Ci auguriamo che questa giornata che ci vede al fianco dell’Accademia e della Fondazione segni l’inizio di una proficua collaborazione da portare avanti anche in futuro con nuovi progetti e nuove iniziative”.

Per maggiori informazioni, Siena Art Institute, www.sienaart.org, tel. 0577 532001

Rolando Castellòn

Nato in Nicaragua nel 1937, artista autodidatta, dalla fine degli anni ’60, quando ha iniziato la sua pratica artistica, fino ad oggi sono molte le personali e le collettive che l’hanno visto protagonista in America Latina, al Museo de Arte y Diseño Contemporâneo di San Josè (Costa Rica), negli Stati Uniti, al Museo Latinoamericano di Washington D. C., e in Europa, dove ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia rappresentando il Nicaragua nel Padiglione America Latina – IILA (Istituto Italo-Latino Americano) con la sua serie di sculture “Joyas de pobre”.

Al lavoro di artista ha affiancato quello di curatore e direttore di musei e gallerie internazionali: ha cofondato ed è stato il primo direttore della Galleria de la Raza, Latin American Arts Center di San Francisco, California (1969) ed è stato curatore del Museum of Modern Art di San Francisco (1972-1981), della Mary Porter Sesnon Art Gallery di Santa Cruz, California (1983-1992) e del Museo de Arte y Diseño Contemporâneo di San Josè (1994-1999).

Jacqueline Tune

Jacqueline Tune ha conseguito la laurea e una specializzazione in Photography and Media Studies al Bournemouth e Poole College di Arte e Design, in Inghilterra. Ha uno studio fotografico e un laboratorio per la lavorazione di oggetti metallici in Toscana, dove realizza oggetti multimateriale e fotografie. I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero. E’ stata finalista al Premio Celeste a Milano e al Celeste Prize International a New York, nella sezione fotografia. Uno dei suoi lavori è stato selezionato per partecipare ad un progetto del magazine “Colors” alla mostra “Fabrica: les yeux ouverts” allestita al Centro Pompidou di Parigi. E’ insegnante di fotografia al Siena Art Institute e alla Siena School for Liberal Arts.